Serie B, il ritorno di Marino e i cambi di Corini

Leggi il commento all'ultimo turno della serie cadetta, con il successo del Bari e il crollo del Palermo
Tullio Calzone
3 min

Imprevedibile e avvincente, il campionato ritrova una grande protagonista della scorsa stagione e rischia di perderne un’altra per strada. Fa festa il Bari a Brescia in uno degli incroci più giocati in cadetteria e non è solo il successo a fare rumore, quanto la reazione di una squadra finora indecifrabile e incapace di vincere d’avanti alla propria gente. L’unico successo addirittura a Cremona alla 2ª giornata. Poi una sfilza di pareggi e l’incapacità i ripetersi all’Astronave. La delusione della finale dei playoff sfumata a 2’ dal termine contro il Cagliari di Ranieri che continua a non arrendersi mai (chiedere conferma al Frosinone) aveva bisogno di altro tempo per essere rielaborata e smaltita, benché molti di quei protagonisti non sono più a Bari. Ma aver superato il delicato bivio di Brescia è già un segnale inequivocabile. Il Bari c’è e può tornare, anche perché i tre punti del Rigamonti sono un moltiplicatore dei tanti pareggi inanellati tra il successo sulla Cremonese e questo di ieri.

Il Palermo affonda

Da una protagonista quasi ritrovata (si aspettano conferme nel match con l’Ascoli), al tonfo del Palermo inatteso quanto grave. Corini risistema tatticamente il Palermo scegliendo di rinunciare a Brunori, in settimana colpito da un lutto familiare. Ma i cambi non sortiscono gli effetti immaginati. Anzi, il Lecco affonda i colpi e sbanca il Barbera davanti a 25 mila tifosi attoniti e delusi. Scampata la sconfitta all’ultimo assalto contro lo Spezia di Alvini, questa volta i rosanero si fanno male, puniti da Bonazzoli che bissa il blitz di Pisa e dimostra che il teorema di Ranieri è sempre una certezza: arrendersi mai! Lo sa benissimo anche Eugenio amareggiato per una mancata vittoria che, sfruttando il recupero col Brescia, lo avrebbe potenzialmente tenuto incollato al Parma, ora davvero in fuga. Alle spalle le dirette inseguitrici inciampano, Pecchia sghignazza predicando umiltà, consapevole, avendo già due volte vinto il campionato, che la strada è lunga e sarà in salita anche per lui. Come per il Venezia che diventa di colpo la seconda forza del torneo. E anche con Vanoli bisognerà fare i conti sino alla fine. E questa non è solo una probabilità!


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