Lo specialista Stroppa sfida Vanoli il veterano emergente

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Lo specialista Stroppa sfida Vanoli il veterano emergente© Lapresse
Tullio Calzone
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La finale tra Cremonese e Venezia sarà dunque l’atto conclusivo di uno dei campionati più belli da quando è stato introdotto il format con i playoff giocati la prima volta nel 2005. Da sempre inesauribile fucina di talenti, la cadetteria non solo ha continuato a svolgere questa specifica funzione, ma ha contribuito a innovare il nostro calcio con idee anche in campo. E concedendo opportunità ad allenatori emergenti o da tempo in lizza per riuscire ad affermarsi. E così, dopo il debuttante Mignani, un anno fa piegato da Sir Claudio Ranieri e l’altra sera affondato a Venezia con tutti i sogni del Palermo, sarà Giovanni Stroppa a contendere la Serie A a Paolo Vanoli. Un veterano che la promozione l’ha già ottenuta a Crotone (2020) e a Monza (2022) contro un emergente (almeno in Italia) al suo 2º torneo di B, ma con trascorsi significativi in Figc con Gian Piero Ventura e poi con Antonio Conte al Chelsea e all’Inter. L’allenatore varesino ha meritato questa finale giocando un calcio equilibrato e propositivo, con il quale ha provato a contendere sino alla gara con lo Spezia la promozione diretta al Como di Roberts e Fabregas. La semifinale dominata col Palermo - e senza sfruttare Pohjanpalo, fermo a 22 gol - è stata l’ulteriore dimostrazione di quanta organizzazione sia riuscito a inculcare nel gruppo Vanoli, capace di fare a meno a gennaio del norvegese Dennis Johnsen ceduto proprio alla Cremonese per fare cassa. Don Giovannino, la finale degli spareggi promozione l’ha vinta 2 anni fa col Monza davanti al compianto Silvio Berlusconi e ad Adriano Galliani. Una gara incredibile contro il bel Pisa di Luca D’Angelo in vantaggio di 2 gol ma incapace di sigillare il successo. Stavolta servirà un’altra gara perfetta come quella di ieri sera allo “Zini” con cui ha cancellato ogni ambizione del Catanzaro. Vivarini avrebbe meritato un altro epilogo per quanto fatto e per aver alimentato i sogni di un’intera città che in A manca dal 1983. Colpita all’alba del match dalla determinazione dei lombardi, la compagine calabrese ha pagato gli sforzi dei turni precedenti. Ma il rammarico per l’occasione fallita, non può cancellare una stagione di gioia pura e di emozioni infinite. A volte si vince anche perdendo. E ora una sola andrà in A!


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