© LaPresse Ebagua: «Bari, sono pronto a sbloccarmi»
BARI - Per un bomber come Ebagua due gol in campionato sono pochini, e l'attaccante del Bari ne è ben consapevole: "So perfettamente che devo dare di più. Mi sento in debito nei confronti del Bari, lo riconosco. Ammetto i miei errori, i numeri adesso mi danno torto. Sono contento delle mie prestazioni, ma non ho segnato molto. Ora sono più completo, ho imparato a giocare da unica punta, non lo avevo mai fatto. Mi manca solo il guizzo finale in alcuni frangenti". Il digiuno, però, dura da ben undici giornate: "Non riuscire a segnare pesa, anche perchè è il digiuno più lungo della mia carriera. Nello Spezia sono rimasto a secco per sette partite, poi feci dieci gol, uno dietro l'altro. Le statistiche dicono che di solito riesco a segnare di seguito. Non mi fascio la testa, ma mi pesa non segnare".
A TRAPANI PER IL RILANCIO - Il Bari è ormai ad un bivio: a Trapani, può rilanciare la propria corsa ai playoff, oppure rassegnarsi alla salvezza: "Ogni partita può essere un trampolino di lancio ideale - afferma Ebagua - Per le qualità che ha questa squadra, non fare quindici-sedici gol l'anno in 42 partite è un peccato. Ma non ho mai fatto triplette, al massimo sono riuscito a fare due gol a partita. La fiducia che il presidente Paparesta ripone in me mi fa enormemente piacere, ed è giusto che venga ripagato. Ho già avuto modo di dirgli che, per come sono fatto, posso rimanere un altro anno in B senza problemi. Adesso speriamo di renderci protagonisti di un finale importante, altrimenti ci riproveremo il prossimo anno".
I 50 PUNTI E I DUE LATI DELLA MEDAGLIA - A chi gli chiede se l'obiettivo prefissato sia stato più un freno che uno sprone per il Bari, Ebagua risponde: "Non è stato un freno. All'andata abbiamo girato a 25 punti, e non pensavamo ad altro che a raggiungere quella cifra. Ora guardiamo partita dopo partita, cercando di fare qualcosa di importante. Sicuramente dobbiamo essere più concreti sotto rete. A volte abbiamo paura di sbagliare, mentre altre pecchiamo di malizia, scaltrezza nel procurarci un rigore o cercare la giocata che può far la differenza. Facciamo tutto bene, ma poi al momento del dunque ci perdiamo. Per segnare ci vuole più qualità, insieme all'attenzione giusta".