Hetemaj esclusivo: "Coronavirus? Benevento comunque in A"

Il jolly di Inzaghi ha un'altra battaglia da vincere: "Crisi durissima, ma non ci arrendiamo. Torneremo a giocare, niente può negare alla gente la gioia per la promozione"
Hetemaj esclusivo: "Coronavirus? Benevento comunque in A"© LAPRESSE
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BENEVENTO - La vita non è mai stata tenera con lui che ad appena 6 anni dovette lasciare il Kosovo per scappare dalla guerra e raggiungere la Finlandia insieme alla sua famiglia. Perparim Hetemaj è uno di quei guerrieri dalla scorza dura, forgiati per superare ogni tipo di difficoltà, anche una situazione da film dell'orrore come quella che sta vivendo tutto il mondo. E' tutto solo nell'appartamento della zona alta di Benevento, perchè sua moglie aveva raggiunto la Finlandia solo qualche giorno prima dell'istituzione della “zona rossa” in tutta l'Italia e non è potuta più tornare. Perparim non fa una piega, lui che il primo anno in Finlandia lo trascorse in un centro di accoglienza. "Da solo è certamente un po' più complicato, ma c'è gente che sta tanto peggio, non posso proprio lamentarmi". Parole ricche di saggezza, questo vuol dire avere la reale percezione di chi sta soffrendo e che sta pagando il prezzo più caro di questa pandemia.

Dalla Finlandia riceve notizie confortanti dal nugolo di parenti che vi ha lasciato.
"E' vero, in questo momento stanno meglio che in Italia, lì non c'è quarantena, anche se hanno consigliato a tutti di non uscire e di non far visita ai nonni. Un po' la Finlandia mi manca, ma proprio perchè ci sono tutti i miei cari: mia madre, mio fratello, due sorelle, quattro nipoli dai due ai cinque anni, ed ora anche mia moglie. Mi mancano: a parte mia moglie, gli altri non li vedo da quasi sei mesi ormai".

La routine in casa è qualcosa di difficile da superare: le giornate sempre uguali, senza la possibilità di uscire. E soprattutto di allenarsi su un campo di calcio.
"Bè, questo manca a tutti. Io mi alleno tutti i giorni, tranne il lunedì, seguendo il programma che ci ha inviato il “prof”, uso anche una cyclette che ho in casa. E' vero, le giornate sono sempre troppo uguali: sveglia, colazione, una chiacchierata al cellulare, poi due ore di lavoro. Pranzo, riposo e altre due ore di lavoro. In questa routine bisogna trovare qualcosa di diverso da fare, altrimenti le giornate non passano mai. Qualche volta faccio un po' di yoga, avevo seguito un corso in Finlandia e serve per fare qualcosa di diverso. Sto anche partecipando ad un corso da allenatore on line, così di tanto in tanto provo anche a studiare. E per finire mi cimento in cucina: sto facendo un risotto, non l'avevo mai fatto prima, speriamo bene".



Non è semplice tenere allenati muscoli e mente: se le cose dovessero migliorare e si potesse riprendere a giocare, quanto tempo servirebbe per ritrovare la condizione?
"Potrebbero bastare due/tre settimane, forse quattro. Non dimentichiamoci che i professionisti hanno tutti continuato ad allenarsi nelle proprie case, ognuno fa quello che può. Se penso che quando sono in vacanza non faccio niente e ora invece mi alleno tutti i giorni, credo che non ci vorrà molto tempo per ritrovare la forma. Il problema è capire quando questo sarà possibile farlo. Secondo me la situazione deve ancora migliorare di molto, i numeri non sono ancora quelli che ci aspettiamo".

C'è disparità di vedute sulla ripresa del campionato: c'è addirittura chi vorrebbe che tutto si chiudesse qui.
"Devo confessare che non seguo molto i dibattiti che si stanno accendendo sulla ripresa o meno del campioonato. L'importante è che tutto vada bene. E' evidente che noi un campionato così lo vogliamo terminare e speriamo di riprendere il più presto possibile, significherebbe che il momento peggiore è passato. Il Benevento, è inutile ripeterlo, merita di andare in A: lo stanno dicendo tutti. Speriamo di farlo sul campo, d'altro canto a noi basterebbero poche partite per la matematica promozione".

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