Radunovic: "Torno in Serie A con il Cagliari"

Il portiere guarda avanti: "Con Ranieri in panchina c'è entusiasmo"
Radunovic: "Torno in Serie A con il Cagliari"© L.Canu / Ciamillo
Giuseppe Amisani
3 min

Un 2023 iniziato sposando la sua Ivana in attesa che tra due mesi e mezzo la primogenita di casa allieti la vita di Boris Radunovic, gigante serbo di 26 anni che ha tutte le intenzioni di riportare in A il Cagliari

Cosa significa difendere la porta del Cagliari? 
«Una grande responsabilità. Ma contrariamente a quanto leggo spesso in giro, non è il mio primo campionato da titolare in B dove mi mancano tre presenze per arrivare a cento. Ne ho già fatti tre, ad Avellino, Salerno e Cremona, ma in quest’ultima piazza un grave infortunio mi ha messo i bastoni tra le ruote».

Cosa le è mancato per prendersi la scena prima? 
«Minuti in campo. Se non giochi fai più fatica e ora sono sceso in campo in tutte le partite. Per la mia crescita devo ringraziare il preparatore Walter Bressan e i miei colleghi Aresti, Lolic e Ciocci che aspettiamo dopo il grave infortunio».

Felice per i 5 clean sheet? 
«Diciamo che potevano essere anche di più se non avessi preso gol all’ultimo contro il Brescia. Lavoro per migliorarmi sempre».

La parata più bella? 
«Ne ricordo due contro Genoa e Benevento. E anche quella su Vazquez del Parma non era male».

Cosa è cambiato con l’arrivo di Ranieri? 
«Conosciamo la sua storia, la sua carriera e che tipo di allenatore sia. Lo ascoltiamo molto attentamente. Ha portato entusiasmo fuori e dentro la squadra, quindi la strada è quella giusta per tornare in A, sta a noi seguirla».

Cittadella permettendo. 
«Non dobbiamo certo rilassarci. Se non dai continuità, la vittoria sul Como sarebbe inutile. Stiamo studiando l’avversario e dobbiamo sfruttare al meglio questa carica, questa fiducia che sentiamo attorno».

La A resta l’obiettivo principale e avrebbe una nuova chance.  
«In serie A trovi giocatori più esperti, più forti ma che almeno puoi studiare bene perché sono conosciuti. In B invece rischi di trovare qualche sorpresa imprevista».

È passato dal vice Cragno a titolare. Cosa è cambiato? 
«Si modificano le responsabilità perché sai che devi andare in campo dall’inizio. Poi per un portiere è diverso, perché sai di non avere cambi se non in casi estremi».

Quanto disturbano le voci di eventuali nuovi portieri in arrivo? 
«Bado poco a queste cose, ma penso solo a lavorare per correggere gli errori».

Ci può raccontare l'episodio da “meccanico per un giorno”? 
«Lasciando lo stadio a Como ho visto un gruppo di tifosi in difficoltà. Il loro van non andava e mi è sembrato normale dargli una mano provando a collegare la mia auto. Per fortuna tutto si è risolto». 


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