Coronavirus, Corsi esclusivo: "Ripresa vitale o danni irreversibili"

Il presidente dell’Empoli interviene nel dibattito sul calcio italiano e suggerisce la strada della responsabilità e della lungimiranza: "Prima la vita e la sicurezza di tutti, ma poi bisogna programmare il ritorno in campo. Altrimenti non reggeremo"
Coronavirus, Corsi esclusivo: "Ripresa vitale o danni irreversibili"© Getty Images
3 min

di Carlo Alberto Pazienza

EMPOLI - Situazione stipendi, danno economico patito dalle società e possibili scenari di ripresa. Con Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, analizziamo il momento storico partendo dallo stato di salute generale del club. 

Presidente, ci sono stati casi legati al Coronavirus da voi?

"Fortunatamente fino ad oggi non ci sono stati intoppi. Incrociamo le dita sperando di proseguire questa sorta di indennità fino alla fine".

In questi ultimi giorni ha tenuto banco la questione stipendi. Soluzione indispensabile?

"Il movimento Serie B già di per se vive una certa difficoltà finanziaria ed è chiaro che un evento così negativo non può far altro che accentuarla. Bisogna correre ai ripari".



In attesa di ulteriori direttive da parte del Governo, ogni giorno si rincorrono voci su una possibile ripresa del campionato dalla metà di maggio. Secondo lei è possibile o è troppo presto?

"Stiamo aspettando le decisioni del Ministero della Salute e degli altri organi competenti in merito alla possibilità di riprendere ad allenarsi, solo allora potremo prendere di mira una ripresa ufficiale. Prima ci sarà da capire come si ripartirà con gli allenamenti sul campo, se a piccoli gruppi o addirittura a livello individuale. Dal momento che la squadra potrà allenarsi insieme ci vorranno almeno 3 settimane, per cui le date di ripresa oscillano tra il 17 e il 31 maggio. Al momento però sono solo ipotesi".

A prescindere dalle voci e dagli interessi personali di ogni società, quale sarebbe secondo lei la miglior soluzione possibile?

"Una volta tutelata la salute di tutti e garantita la sicurezza degli atleti, a mio avviso è necessario ricominciare: il danno sarebbe insostenibile dal punto di vista economico. Purtroppo in questi ultimi giorni ho letto alcune dichiarazioni che mi permetto di definire squallide. Uscite poco eleganti, anche da parte di parte di importanti dirigenti che hanno fatto abbassare il mio livello di stima nei loro confronti. Se io fossi in fondo alla classifica con dieci punti di svantaggio, mi guarderei allo specchio e mi offenderei, prima di dire sospendiamo il campionato e finiamola qui".

© RIPRODUZIONE RISERVATA