Juve Stabia, Mainolfi: "Tanti sacrifici dietro un settore giovanile"

Il responsabile del settore delle Vespe: "Nei momenti di crisi del calcio si guarda sempre ai giovani, ed è brutto essere chiamati in causa solo nei momenti di difficoltà"
Juve Stabia, Mainolfi: "Tanti sacrifici dietro un settore giovanile"
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CASTELLAMMARE DI STABIA - "Il settore giovanile ha fatto l'ultimo allenamento il 5 marzo. Nel sud forse siamo stati i primi a fermarci: la diffusione del contagio era alta". Lo ha dichiarato il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi, nel corso di una diretta Instagram sui canali delle Vespe: "Sono arrivato a Castellammare fino al 19 marzo, in questi giorni ho lavorato molto da casa sulla situazione delle rose, e sull'attività burocratica. Per le attività protagoniste c'è la sospensione fino al 18 maggio, penso che le scuole calcio possano tornare in campo, con lavoro individuale, a fine maggio"

Il protocollo

"Ad oggi il protocollo sanitario può essere utile e sostenibile solo per club di A ben strutturati: ci sono restrizioni forti. Cosa succede se un atleta viene contagiato? Questo è il punto: la Samp ad esempio ha atleti contagiati. Tre o quattro atleti che si fermano falsano il campionato di una squadra che deve salvarsi. Leggendo il protocollo si capisce che un calciatore positivo alla ripresa deve rifare tutte le visite per l’idoneità. Quindi qualcosa resta nel fisico dopo essere stati contagiati. Nei momenti di crisi del calcio si guarda sempre al settore giovanile. Anche ora si dice di investire sui settori giovanili, ed è brutto essere chiamati in causa solo nei momenti di crisi: dietro un settore giovanile ci sono tanti sacrifici, fatti dalle società ma anche dai genitori". 

Difficoltà del settore giovanile

"Non è uno scherzo fare un settore giovanile: da quando abbiamo vinto la C a oggi abbiamo avuto tante soddisfazioni, stiamo crescendo. Non è semplice fare settore giovanile al sud, ci sono carenze strutturali. Avere giocatori convocati in prima squadra per noi è una soddisfazione, da questo punto di vista la Juve Stabia è sulla strada giusta, nonostante carenze strutturali. Normale che le famiglie guardino spesso alle strutture del centro-nord, ci sono più possibilità. I settori giovanili più strutturati, come Atalanta o Juve, fanno meno fatica. La maggior parte dei giovani è della Juve o dell'Inter. Se destiniamo al settore giovanile il 3% su ogni contratto di un calciatore importante, si può crescere ancora di più in Italia come settore giovanile".


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