Quel futuro che era già cominciato 20 mesi fa con l’ingresso a Palermo di uno dei maggiori gruppi imprenditoriali calcistici del Mondo, comincia a prendere una forma precisa. La nascita ufficiale della Cfa (City Football Academy), il centro sportivo di proprietà che la quinta città italiana non aveva mai avuto, conferma che anche in Sicilia certe infrastrutture possono realizzarsi in tempi brevi laddove ci siano investimenti e progettualità. La “casa” del Palermo inaugurata ufficialmente ieri (ma già operativa da mesi) ha seguito i criteri di sostenibilità ed ecologia, innesca la modernità di strutture all’avanguardia senza scordare il territorio in cui incide (il centro sorge fra gli ulivi che sono stati conservati nell’area), soprattutto certifica l’intenzione della holding anglo araba di riportare Palermo all’eccellenza calcistica.
Palermo, il nuovo centro sportivo
Due campi in erba naturale delle stesse misure del Renzo Barbera, uno di dimensioni ridotte per lo specifico lavoro dei portieri, un edificio portante elegante e completo nelle varie aree necessarie ad un club sportivo (palestra, sale riunioni, club house dove i calciatori mangiano assieme), una sala stampa che da giovedì ospiterà le conferenza pre partita. Il Cfa è costato circa 7 mln di euro e siamo solo ai primi passi: altri ne saranno investiti per allargare la struttura, acquistando un terreno adiacente già opzionato per realizzare altri tre campi destinati al settore giovanile e a quello femminile. Per adesso il centro resta solo a disposizione della prima squadra ma chi lo vivrà in futuro, ha sottolineato l’avvocato Alberto Galassi, che fa parte sia del board del Manchester City che del Palermo, dovrà avvertire la responsabilità. «Ai ragazzi di Palermo che porteremo qua vogliamo far capire in che club sono: in tempi brevi puntiamo a creare un settore giovanile pazzesco che sfrutti i talenti inespressi di questa terra. Fra i motivi per cui abbiamo scelto Palermo per venire in Italia, c’è l’enorme bacino d’utenza che questa squadra rappresenta. Il solo nome della città è un grande brand che noi vogliamo valorizzare».
Palermo, budget da 50 milioni
Ai tifosi che si attendono comunque risultati, il City risponde ricordando le sue regole («ci vuole tempo per costruire, le fondamenta solide sono importanti perché il futuro sia sostenibile e di successo» spiega Brian Marwood, il managing director di Cfg) e il suo modus operandi, che non cambierà. («i responsabili parlano pochissimo durante l’anno, preferiamo fare e saremo coerenti coi nostri progetti»). Allo stesso tempo, proseguirà il suo piano di crescita: il budget per la prossima stagione sarà di 50 mln di euro, ma sarà decisiva anche la capacità di scelta sul mercato. L’obiettivo è senza alcun dubbio la serie A e il centro sportivo era la prima pietra da erigere: il modello seguito è identico a quello delle altre 4 strutture di alto livello realizzate nei club affiliati a Manchester, Melbourne, New York e Montevideo. Un effetto pratico? Lo spiega ancora Marwood: «Il City ha costruito il proprio centro nel 2014 e guardate i risultati maturati subito dopo. L’Academy diventa un punto di riferimento, aiuta a creare una cultura fatta di impegno, passione e duro lavoro». Ma il gruppo resta affascinato dal trasporto di Palermo: «Ci è stata subito chiara la tradizione e il valore che la squadra ha per la città – spiega Marwood – ogni club ha la sua identità che noi vogliamo rispettare; Palermo poi offre sempre spettacoli straordinari, ne sono stato testimone sabato allo stadio». E Giovanni Gardini, l’ad rosanero, ha ribadito: «Nella considerazione della proprietà, Palermo è subito sotto Manchester. In questi due anni la risposta della città in termini di presenze, abbonamenti e marketing, è stata al di sopra delle aspettative. Il nostro viaggio sarà a tappe, dobbiamo capire e farci capire, migliorarci ogni giorno, seguire principi precisi e programmare. Il centro in futuro sicuramente porterà anche punti alla squadra permettendo di lavorare con maggiore criterio e professionalità. Il mercato? Di certo non siamo un club che deve vendere per trovare le risorse. La prima di Mignani? Siamo convalescenti, è stato un punto di partenza ma l’atteggiamento mi è piaciuto».
Palermo, la festa
In concomitanza con l’evento di Torretta, allo stadio affluivano i tifosi per seguire la giornata attraverso i maxi schermi alla presenza di tantissime leggende dl passato rosanero, che nel pomeriggio hanno anche disputato una mini partitella nel centro: per festeggiare una nuova era del calcio a Palermo sono sfilati Amauri, Pastore, Sorrentino, Berti, Amelia, Migliaccio, Brienza, Bombardini, Mutarelli, i picciotti degli anni ‘90 Vasari, Tedesco, Galeoto ed Arcoleo, ed ancora i più recenti vincitori della serie D, da Ricciardo a Santana e Martinelli, oltre ai saluti video inviati da ex campioni del mondo come Toni e Barzagli. Tutti convinti che il Palermo targato City tornerà a quei fasti.