Cosa serve a Inzaghi

Leggi il commento al momento del Palermo e ai rtecenti risultati della squadra rosanero
Tullio Calzone
3 min

Ma cosa manca a questo Palermo per oltrepassare il guado e tornare a essere la squadra “ingiocabile” che continua a stare nella testa di Inzaghi sin dall’inizio di questa stagione, vista solo a sprazzi e poi mai più? Nemmeno a Chiavari. Evidentemente manca l’arma che ha reso letale il tecnico piacentino in questa categoria: una fame insaziabile in campo contro ogni tipo d’avversario. È forse stata questa la sua principale virtù sin dalla prima esperienza in panchina, a Venezia, avventura costruita attraverso una promozione dalla C, tra l’altro coadiuvato da un personaggio caro ai palermitani come il direttore Giorgio Perinetti, ora peraltro vicino di casa. Ma ovunque Superpippo abbia allenato, il tratto caratteriale è stato identico: l’inseguimento ossessivo del risultato. Dalla promozione dei record a Benevento sino a quella ricercata con caparbietà nello scorso torneo a Pisa — riportato in A dopo 34 anni — la forza è sempre stata nella capacità di azzannare l’avversario senza supponenza e con umiltà. Anche perché, una volta di più, si è capito che non vinci solo perché ti chiami Palermo e hai alle spalle un colosso economico-finanziario senza eguali come il City Group. Soprattutto se hai paura, ti imborghesisci e perdi puntualmente qualcosa nelle regole d’ingaggio di Inzaghi.

Si intravedono, ma non riescono a fare la differenza come hanno fatto pure in questa stagione. Lo si è capito sul sintetico dell’Entella, dove una strepitosa parata di Joronen e una traversa provvidenziale - dopo il palo di Augello - evitano nuovi guai ai rosanero, mentre un clamoroso regalo della difesa ligure facilita il pari di Pohjanpalo, poi però incapace di capitalizzare due opportunità che avrebbero forse indotto tutti ad altri commenti. Invece, servirà ancora pazienza per un giudizio definitivo o più veritiero su questo Palermo, graziato da Russo in pieno recupero e bisognoso di quella “fame” che ha perso per strada sino a scivolare sull’orlo di un evidente anonimato. Condizione insopportabile per Pippo il vincente che non riesce a darsi pace. Come Caserta, che inciampa in un Frosinone da portare a esempio per i siciliani. Testarda e indomita, la formazione di Alvini si salva per un millimetrico fuorigioco a Bari, poi affonda i colpi da squadra compatta e coerente con i principi di gioco del suo allenatore. Se poi Maggiore sbaglia incredibilmente il gol del 3-3, c’è da aggiungere che il destino, come in ogni successo e in ogni sconfitta, fa sempre la sua parte. Ma tutto il resto dipende da te!


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Palermo