La Reggina deve essere tutelata, assurdo pensare a una penalizzazione

Il paradosso: il club ha le carte in regola, vuol pagare le spettanze concordate, ma rischia una sanzione perché il Tribunale ancora non ha concesso il via libera
La Reggina deve essere tutelata, assurdo pensare a una penalizzazione© LAPRESSE
Xavier Jacobelli
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Paradossale: il club ha le carte in regola, vuol pagare le spettanze concordate per la ristrutturazione del debito delle gestioni precedenti, ma rischia una sanzione perché il Tribunale non le ha ancora concesso il via libera. Così, non avendo potuto rispettare le scadenze Irpef, ora potrebbe essere punita con 4 punti in meno. Una cosa che non sta né in cielo né in terra.

Nonostante un girone di ritorno diametralmente opposto a un'andata trionfale, la Reggina di Filippo Inzaghi è in piena corsa per i playoff promozione. Eppure, una spada di Damocle pesa sulla testa del club che Felice Saladini ha riportato all'onor del mondo, con la presidenza del prefetto Marcello Cardona: il divieto di versare le ritenute Irpef e Inps dovute all'Erario, imposto alla Reggina dal Tribunale di Reggio Calabria che, negando l'autorizzazione necessaria, ha impedito alla società di rispettare non una, ma due scadenze di legge. Allo stato attuale, la Reggina rischia di essere punita dalla giustizia sportiva, addirittura con 4 punti di penalizzazione. La situazione è tanto paradossale quanto assolutamente inaccettabile: ma come, c'è un club serio, bene organizzato, solvibile, il cui proprietario è un grande imprenditore, titolare del Gruppo Meglio Questo quotato in Borsa, intende ottemperare puntualmente a ogni scadenza, ma glielo proibiscono. Ogni volta che la Reggina chiede di pagare, non può farlo perché c'è un vuoto normativo: non c'è nessuna legge sportiva che impedisca di aderire al provvedimento Salva Aziende e non c'è una regola che permetta di congelare le scadenze. Il Salva Aziende è lo strumento che consente alle aziende oberate dai debiti di uscire dalla crisi con la supervisione del Tribunale, a patto che, in questo caso le precedenti gestioni amaranto, chi è in crisi trovi chi sia in grado di garantire la copertura degli oneri dovuti.

Il problema della "nuova" Reggina

Saladini e la sua nuova Reggina sono i salvatori, ma se il Tribunale non concede la fatidica omologa, la Reggina può pagare gli stipendi dei calciatori, non le tasse e si ritrova prigioniera di un meccanismo kafkiano. Rischiando 4 punti di penalizzazione, quantomeno nel processo sportivo di primo grado  perché le scadenze non rispettate sono state due e non certo per colpa della Reggina. A nove giornate dalla conclusione di un combattutissimo campionato di Serie B (venerdì 31 marzo si giocherà il big match con il Genoa), capite quanto questa situazione leda i diritti del club calabrese. Il cui legale, avvocato Paolo Rodella, ha incontrato a Roma la Procura Federale definendo l'esito "soddisfacente". Staremo a vedere, ma urge un intervento della Federazione per sanare una situazione che danneggia una società gloriosa, rinata al calcio grazie ai pesanti sforzi finanziari sostenuti da Saladini, nel nome di una passione che unisce i tifosi reggini.


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