Ruben Neves, il Porto ha un nuovo gioiello

E’ un centrocampista, ha diciassette anni e ha debuttato ieri sera nel campionato portoghese segnando contro il Maritimo. Scoperto dal tecnico Lopetegui, non ha ancora un contratto da professionista ed è stato promosso titolare nella squadra di Jackson Martinez.
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - La nuova gioventù del Porto ha la faccia da studente di Ruben Neves, che ieri sera ha debuttato in campionato all’età di diciassette anni, cinque mesi e due giorni. E’ un centrocampista, gioca davanti alla difesa, imposta la manovra e fa pressing. E’ il gioiello della nazionale portoghese Under 18 (guidata da Emilio Peixe) e ha varcato ora la soglia del professionismo. Con un gol al Maritimo è diventato il più giovane esordiente ad aver segnato con la maglia del Porto. La vetrina è sua: giudizi brillanti e pagelle sui giornali da ritagliare per Ruben Neves, che è un po’ il simbolo della rivoluzione di Julen Lopetegui, ex selezionatore della Spagna Under, campione d’Europa nel 2013 in Israele. Lopetegui ha fatto scattare un rinnovamento profondo. Contro il Maritimo, nella giornata inaugurale della “Primeira Liga”, ha schierato una formazione dall’età media molto bassa: 23,6 anni (il “senatore” era Ricardo Quaresma, classe 1983).

 

LO SPAREGGIO - Lopetegui ha un triplo compito. La scadenza più urgente è quella di accompagnare il Porto alla fase a gironi di Champions League: un traguardo che regala prestigio e soldi. Mercoledì è in programma la sfida d’andata con lo Standard Liegi. Ma il tecnico spagnolo si è assunto, di fronte ai dirigenti del Porto, anche altre due responsabilità: scoprire nuovi tesori dal vivaio e restituire subito il titolo ai “Dragões”, che hanno vinto lo scudetto sette volte negli ultimi nove anni (nella scorsa stagione, però, sono arrivati terzi e hanno assistito al trionfo del Benfica).

 

IL RISCATTO - Blindato Jackson Martinez, dopo un complicato braccio di ferro con il colombiano e il suo manager, il Porto è partito con i favori del pronostico: il Benfica sta affrontando una grave crisi finanziaria e lo Sporting Lisbona ha perso il suo “guru”, l’allenatore Jardim, ingaggiato dal Monaco e sconfitto in casa al debutto in Ligue 1 contro il Lorient (1-2). Lopetegui è una garanzia: ha sempre lavorato con i giovani. Ruben Neves è stato promosso durante il ritiro estivo e ha avuto spazio dal primo minuto contro il Maritimo.

 

LE CARATTERISTICHE - Organizza la manovra, ha velocità di gambe e di pensiero. Lopetegui è rimasto colpito e lo ha inserito nel suo 4-3-3. Ruben Neves è nato il 13 marzo del 1997 a Mozelos, ma in campo si muove con grande maturità. Si sta facendo largo in un Porto che ha un’anima spagnola. E non solo in panchina. Sono sei i giocatori che arrivano dalla Liga: il portiere Andres Fernandez, i difensori Ivan Marcano e Josè Angel (ex Roma), il centrocampista Oliver Torres (preso in prestito per due anni dall’Atletico Madrid) e gli attaccanti Cristian Tello (scuola Barcellona) e Adrian Lopez (che non aveva spazio nella squadra di Diego Simeone).

 

MANGALA E MARTINS INDI - Trattenuto Jackson Martinez, nonostante le offerte, l’unico sacrificio del Porto sul mercato è legato alla cessione del centrale francese Eliaquim Mangala, ventitré anni, pagato quaranta milioni di euro dal Manchester City. E’ stato sostituito, comunque, da uno dei pilastri della nazionale olandese, che si è piazzata terza al Mondiale: Martins Indi, ex Feyenoord, uno degli allievi di Louis Van Gaal, è il nuovo leader del reparto arretrato.

 

IL LAMPO - Undici minuti: è il tempo trascorso prima del gol di Ruben Neves, che ha incantato con le sue geometrie e la sua personalità. L’1-0 è scaturito da un calcio d’angolo battuto da Jackson Martinez, mentre il 2-0 è stato firmato proprio dal colombiano. Maglia numero 36, Ruben Neves può trasformarsi in una delle sorprese della stagione. E’ cresciuto nel settore giovanile del Porto, a parte una breve parentesi nel Padroense, e non ha ancora un contratto da professionista. Imposta il gioco e lavora anche in fase di copertura: è alto un metro e 80, ha una muscolatura già delineata e contro il Maritimo ha dominato la scena a centrocampo insieme con Oliver Torres. Il Porto ha chiuso la gara con il 72% di possesso palla e più di 500 passaggi. 


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