Cervi, il gioiello del Rosario Central

Ha vent’anni, è argentino e gioca nel ruolo di punta esterna: due assist e un gol nelle prime quattro giornate. E’ la nuova promessa del Rosario Central, che in campionato guida a sorpresa la classifica e che in passato ha sognato con Mario Kempes, autore di 97 gol (tra il 1974 e il 1976) con il club gialloblù, a caccia del titolo dal 1987.
Stefano Chioffi
5 min

ROMA - Capelli lunghi e disordinati, poche regole, niente parastinchi, calzettoni arrotolati sulle caviglie, estrazione proletaria: Mario Alberto Kempes, anticonfortimista e ribelle, maglia numero dieci, viene considerato in Sudamerica il Che Guevara del calcio. E’ stato il simbolo dell’Argentina di Luis Cesar Menotti, che nel 1978 conquistò il Mondiale in casa sua, durante la dittatura del generale Jorge Rafael Videla, salito al potere con un colpo di Stato durante il governo di Isabelita Peron. 

 

IL GRANDE RIFIUTO - Kempes era mancino, era figlio di un carpentiere ed era cresciuto a Bell Ville, nella provincia di Cordoba: firmò una doppietta nella finale vinta per 3-1 contro l’Olanda di Johan Neeskens e Johnny Rep, di Ruud Krol e dei gemelli Willy e René Van de Kerkhof. Non c’era invece Johan Cruyff, che qualche mese prima aveva subito un tentativo di rapimento. Kempes alzò la Coppa a Buenos Aires, ma si rifiutò di stringere la mano a Videla. Fu il capocannoniere di quel mondiale con sei gol, davanti al peruviano Teofilo Cubillas e a Rob Rensenbrink, altra stella di quella nazionale “orange” guidata dal ct austriaco Ernst Happel.

 

IL ROSARIO CENTRAL - Adesso Kempes ha sessant’anni e lavora in televisione: commenta le partite di calcio per la Espn. E’ il poster di un’Argentina che non si era ancora innamorata di Diego Maradona. A scoprirlo era stato Menotti, “el flaco”, il “magro”, classe 1938, un giramondo, ex attaccante e riserva di Pelè nel Santos. Kempes è uno dei calciatori più amati in Sudamerica e rimane la grande banderia del Rosario Central, tornato protagonista in campionato dopo un periodo faticoso. Crisi economiche, retrocessioni, poche gioie. Ma ora, a sorpresa, è primo in classifica: dodici punti in quattro giornate. Kempes ha giocato due anni, tra il 1974 e il 1976, nel Rosario Central e il suo record di gol (97) - condiviso con Waldino Aguirre - resiste ancora a distanza di quasi quarant’anni.

 

GLI ALLENATORI - Il nuovo Rosario Central ha trovato il suo rilancio prima con il tecnico Miguel Angel Russo (2012-2014) e adesso con Eduardo Coudet, classe 1974, ex centrocampista del River Plate, alla sua prima esperienza in panchina. Sette gol realizzati e due subiti dal portiere Mauricio Caranta. Il Rosario Central è la novità di questa fase iniziale del campionato argentino, che vede in corsa trenta squadre. Uno dei leader è il centravanti Marco Ruben, ventotto anni, rientrato in Argentina dopo le esperienze all’estero nel Villarreal, nella Dinamo Kiev, nell’Evian e nel Tigre. E’ cresciuto nel River e ha segnato già quattro gol, è il capocannoniere del torneo insieme con Maxi Rodriguez del Newell’s Old Boys.

 

LA PROMESSA - Nel Rosario Central, che ha vinto nella sua storia quattro titoli (l’ultimo nel 1987 con Angel Tulio Zof in panchina e con il capocannonietre Omar Palma, autore di 20 gol), sta crescendo anche uno dei talenti più promettenti del calcio argentino. E’ un trequartista, si chiama Franco Emanuel Cervi ed è stato tesserato dal club gialloblù quando aveva sei anni. E’ mancino, può fare anche l’esterno nel 4-3-3 oppure nel 4-2-3-1, è nato a San Lorenzo (Santa Fe) il 26 maggio del 1994. Due assist e un gol al Racing di Avellaneda nella prima giornata: ecco il suo biglietto di presentazione. 

 

LE CARATTERISTICHE - Veloce, agile, elegante: scatto e dribbling. E’ alto un metro e 69, pesa 67 chili ed è il baby d’oro della comitiva di Coudet, che ha battuto finora il Racing (1-0), il Tigre (2-1), il Crucero (1-0) e l’Olimpo (3-1). Cervi è sbarcato nel professionismo dopo aver disputato nelle divisioni giovanili 107 partite e aver segnato 15 gol. Poi si è allenato con la squadra B, allenata da Hugo Galloni. E ha debuttato in “Primera Division”, il 9 novembre del 2014, durante la gestione di Miguel Angel Russo: 0-1 a La Plata contro l’Estudiantes. Coudet gli ha consegnato la maglia numero dieci e lo considera titolare nel suo 4-3-3. Cervi ha un contratto fino al 2016 e viene schierato quasi sempre sulla fascia destra. Il centravanti è Marco Ruben, mentre sul lato sinistro si muove Franco Niell, classe 1983, due gol nelle prime quattro giornate.


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