Kiyotake, il giapponese che strega la Bundesliga
ROMA - Sta cambiando la geografia del mercato: la colonia giapponese è terza come numero di presenze in Bundesliga, nel grande salotto dei campioni del mondo. Tredici giocatori, una percentuale del 5,4% in rapporto al volume di calciatori stranieri (241) che lavorano in Germania. Un segno distintivo, un motivo d’orgoglio per la Japan Football Association, che già rimpiange l’ex ct Alberto Zaccheroni. Il messicano Javier Aguirre, infatti, è stato assunto e licenziato nello spazio di sei mesi: prima l’eliminazione nei quarti di finale della Coppa d’Africa (che Zaccheroni aveva vinto nel 2011 in Qatar) e poi lo scandalo legato al possibile coinvolgimento in una storia di combine, relativa ai tempi in cui allenava il Saragozza.
LA TENDENZA - Soltanto la Svizzera (diciassette giocatori) e il Brasile (sedici) precedono il Giappone come numero di tesserati nel campionato tedesco. Il più famoso, tra i calciatori che provengono dalla Japan League, è l’attaccante esterno Shinji Kagawa, ritornato al Borussia Dortmund dopo un’esperienza deludente con la maglia del Manchester United. Nel club di Klopp, oltretutto, c’è un connazionale di Kagawa: è il trequartista Mitsuru Maruoka. Hanno puntato su un tandem di giapponesi anche l’Eintracht Francoforte (Makoto Hasebe e Takashi Inui), l’Hannover 96 (Hiroshi Kiyotake e Hiroki Sakai), l’Hertha Berlino (Hajime Hosogai e Genki Haraguchi) e il Colonia (Youya Osako e Kazuki Nagasawa). Gli altri tre hanno un contratto nello Schalke 04 (Atsuto Uchida), nel Mainz (Shinjo Okazaki) e nello Stoccarda (Gotoku Sakai).
L’AFFARE D’ORO - La Germania, negli ultimi anni, ha investito spesso in Giappone, riuscendo anche a realizzare ottime plusvalenze: il Borussia Dortmund, nel 2012, aveva ceduto Kagawa ad Alex Ferguson per sedici milioni, dopo che in precedenza aveva speso 350.000 euro per portarlo in Bundesliga dal Cerezo Osaka. In Premier League potrebbe sbarcare presto, invece, uno dei giapponesi dell’Hannover: Hiroshi Kiyotake è alla sua terza stagione in Germania. Il Norimberga lo aveva acquistato nel 2012 dal Cerezo Osaka, dove Kiyotake aveva preso il posto proprio di Kagawa.
IL GOL AL BAYERN - E’ un trequartista, ha venticinque anni e piace ai dirigenti dell’Aston Villa e del Newcastle. Può giocare alle spalle di due punte oppure da rifinitore nel 4-2-3-1. E’ nato a Oita il 12 novembre del 1989, è stato acquistato nella scorsa estate dall’Hannover per quattro milioni e mezzo, ha firmato un contratto fino al 2018 e nel week-end si è fatto ammirare anche davanti ai difensori del Bayern Monaco. Il suo Hannover ha perso in casa per 3-1 (gol di Xabi Alonso e doppietta di Müller), ma Kiyotake aveva firmato il pari prima dell’intervallo, anticipando in velocità il brasiliano Dante e superando con un tiro di destro in diagonale il portiere Neuer. Un gol da applausi per questo giapponese, che regala lampi di qualità e indossa la maglia numero 28.
LA SCHEDA - E’ alto un metro e 72, è un destro naturale e ha realizzato contro il Bayern la sua quarta rete in questo campionato. E’ il giapponese che ha segnato di più dopo Okazaki, autore di otto reti nel Mainz. Kiyotake è svelto, controlla sempre il pallone con grande padronanza, e fa la differenza anche in fase di costruzione (tre assist). Cambi di marcia e passaggio filtrante. Sono ventitré le sue presenze in Bundelisga con l’Hannover, che è allenato dal turco Tayfun Korkut ed è undicesimo in classifica con 27 punti. Buona tabella di marcia per una squadra che ha come obiettivo una tranquilla salvezza.
