Van Beek, il Feyenoord scopre un altro De Vrij

E’ un difensore centrale, ha vent’anni e fa già parte della nazionale olandese del ct Hiddink. Ha un contratto fino al 2018.
Van Beek, il Feyenoord scopre un altro De Vrij
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Stefano Chioffi

ROMA - Il settore giovanile del Feyenoord è stato alla base del rilancio della nazionale olandese, che un anno fa - durante il Mondiale - ha sfilato al Brasile anche la medaglia di bronzo e il terzo posto. Nella lista di Louis Van Gaal, undici convocati su ventitré provenivano dall’accademia del club di Rotterdam: quasi il cinquanta per cento, la percentuale più alta, neppure il Bayern e il Barcellona hanno avuto rispettivamente lo stesso grado di incidenza sulla Germania di Joachim Löw e sulla Spagna di Vicente Del Bosque. Guus Hiddink, il ct che ha sostituito Van Gaal (ora al Manchester United) dopo la splendida avventura sudamericana, ha trovato già una linea tracciata. 

 

IL QUINTO PREMIO - Il Feyenoord non vince il campionato dal 1999, da sedici anni, dai tempi del tecnico Leo Beenhakker e del tandem d’attacco formato dall’argentino Julio Ricardo Cruz e dal danese Jon Dahl Tomasson, ventotto gol in coppia. Gli ultimi sedici titoli sono stati vinti dal Psv Eindhoven (otto), dall’Ajax (sei), dall’Az Alkmaar e dal Twente. Il Feyenoord non riesce a governare il campionato, ma da cinque anni riceve il “Rinus Michels Award”, il premio per il migliore vivaio del calcio olandese, come testimoniato dai talenti saliti alla ribalta dal centro sportivo “Varkenoord”.

 

QUASI 50 MILIONI DI EURO - Ha risanato i suoi conti attraverso le plusvalenze. Negli ultimi quattro anni ha incassato quasi cinquanta milioni, ritrovando un equilibrio finanziario: Stefan De Vrij (Lazio) e Bruno Martins Indi (Porto) sono stati ceduti nella scorsa estate. Anche Robin Van Persie proviene dalla scuola del Feyenoord. Andò via nel 2004, fu preso dall’Arsenal per tre milioni di sterline e dal 2012 gioca nel Manchester United. La politica societaria non cambierà neppure quest’anno: ogni cartellino ha un prezzo. 

 

IL NUOVO ALLENATORE - Il Feyenoord è arrivato quarto in classifica, ma ha perso ai play-off la possibilità di entrare almeno in Europa League. L’allenatore Fred Rutten, ingaggiato un anno fa al posto di Ronald Koeman (adesso sulla panchina del Southampton), non è stato confermato. Il nuovo tecnico è Giovanni Van Bronkhorst, nato a Rotterdam e cresciuto nel Feyenoord: ha quarant’anni, è un ex esterno sinistro, ha giocato anche nell’Arsenal e nel Barcellona. Dal 2011 lavorava nel settore giovanile del club biancorosso. Van Bronkhorst ha firmato un contratto per due stagioni. Conosce ogni risorsa del vivaio, è una scelta nel segno della continuità. A livello tattico ha avuto punti di riferimento importanti: da Arséne Wenger a Frank Rijkaard.

 

IL MERCATO - Negli ultimi tempi il Feyenoord ha lanciato soprattutto buoni difensori. Non solo De Vrij e Martins Indi, ma anche Daryl Janmaat, terzino destro, classe 1989, passato al Newcastle dopo il Mondiale in Brasile. Adesso in partenza c’è Sven Van Beek, vent’anni, centrale, promosso in nazionale dal ct Hiddink e considerato un altro profilo alla De Vrij. Governa il reparto con eleganza e rapidità, è alto un metro e 90, in caso di emergenza può essere schierato sulla fascia. E’ nato a Gouda il 28 luglio del 1994, è un destro naturale, è stato scoperto da Ronald Koeman (che lo ha fatto esordire in Eredivisie il 18 agosto del 2013 contro l’Ajax) ed è diventato titolare con Fred Rutten. Trentuno presenze e un gol (al Pec Zwolle) in Eredivisie, otto partite e una rete (allo Standard Liegi) in Europa League. Ha un contratto fino al 30 giugno del 2018. Piace ial Southampton e al Tottenham.


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