Ribamar lancia il Botafogo: gol a 18 anni nel derby con il Fluminense

E' un centravanti, è nato a Rio de Janeiro ed è stato scoperto dal tecnico Ricardo Gomes. Ha un contratto fino al 2018.
Ribamar lancia il Botafogo: gol a 18 anni nel derby con il Fluminense
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - I tempi d’oro di Garrincha e Nilton Santos, di Gerson e Didi, di Amarildo e Jairzinho, appartengono agli almanacchi e sono sempre un dolce ricordo per i tifosi del Botafogo, ma il club di Rio - che ha come stemma una stella a cinque punte - ha dovuto affrontare soprattutto in epoche recenti tante salite. Prima i problemi finanziari, poi la retrocessione in serie B del 2014, proprio nell’anno del Mondiale delle lacrime per la Seleçao, sconfitta per 7-1 dalla Germania e arrivata quarta. Dal fascino eterno dei dribbling di Garrincha e Jairzinho, dal record di Quarentinha (313 gol fra il 1954 e 1964) a uno scomodo presente da nobile decaduta in cerca di rilancio: il Botafogo non vince il campionato brasiliano dal 1995 (con il tandem d’attacco Tulio Maravilha-Donizete) e alla fine dello scorso mese di novembre, dopo una lunga corsa ad ostacoli, ha ottenuto la promozione dalla B grazie ai nove gol dell’uruguaiano Alvaro Navarro (rientrato ora al Puebla, in Messico, per fine prestito), ai dieci assist di Daniel Carvalho e alle parate di Jefferson, che ha permesso alla squadra bianconera di chiudere il torneo con la migliore difesa (30 gol subiti). 

LA PANCHINA - Decisiva la spinta di un allenatore, Ricardo Gomes, ex difensore centrale, diciotto anni di calcio europeo alle spalle con le maglie del Benfica e del Paris Saint Germain, che ha saputo restituire senso di appartenenza e organizzazione tattica a un gruppo uscito frastornato dalla caduta in B. Largo ai brasiliani, solo quattro stranieri nella rosa attuale (due argentini, José Carli e Gervasio Nuñez, l’uruguaiano Juan Salgeiro e il boliviano Damian Lizio). E l’effetto magico - dopo la promozione - sta proseguendo, visto che il Botafogo è in testa alla classifica del Gruppo 2 del campionato “Carioca”, quello dello stato di Rio de Janeiro. Sei vittorie, un pareggio, il 2-0 nel derby con il Fluminense, diciannove punti (tre di vantaggio sul Flamengo), undici gol realizzati e tre subiti. Il Botafogo, venti titoli "Carioca” nella sua storia, è ancora imbattuto come il Vasco da Gama e il sorprendente Boavista. 

IL VIVAIO - Con un budget limitato, senza il sostegno di grandi investitori, Ricardo Gomes ha saputo pescare bene nel settore giovanile. E dopo aver valorizzato Luis Henrique, classe 1998, attaccante del Brasile Under 17, quattro reti nel campionato di serie B, il tecnico ha appena lanciato un altro talento che si è presentato con un gol - quello del definitivo 2-0 - nella sfida con il Fluminense. Si chiama Ribamar, ha diciotto anni e la sua magia nel derby ha fatto presto il giro del web, tra elogi e commenti dei tifosi bianconeri. Ha segnato con un tiro di sinistro, spiazzando il portiere Diego Cavalieri, ex Palmeiras e Liverpool, riserva nel Cesena (era il 2010). Un gruppo giovane, quello pilotato da Ricardo Gomes: si stanno facendo largo anche il centrocampista Gegê, classe 1994, e il suo coetaneo Sassà, che gioca in attacco. Ma è Ribamar, che ha appena prolungato il contratto fino al 31 dicembre del 2018, la nuova scommessa di Ricardo Gomes.

LE CARATTERISTICHE - E’ una prima punta, è nato il 21 maggio del 1997 a Rio de Jeneiro, è mancino e i tifosi lo paragonano a Ibrahimovic. E’ alto un metro e 84, pesa 81 chili. Potenza e forza muscolare, ma anche classe. Proviene dal vivaio bianconero, dove ha avuto come allenatori Daniel Barboza (Under 16) e Felipe Conceiçao (Under 17). Con il Botafogo Under 20 aveva vinto nel 2015 il “Torneio Octavio Pinto Guimarães”. Lucas Ribamar Lopes dos Santos Bibiano, questo il suo nome completo, ha festeggiato contro il Fluminense il suo primo gol da professionista.


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