Hazard junior, che doppietta nel Borussia Mönchengladbach

Trequartista come il fratello Edin, stella del Chelsea, Thorgan ha 23 anni e gioca in Bundesliga dal 2014: il belga, domenica scorsa, ha segnato due gol contro l'Hertha.
Hazard junior, che doppietta nel Borussia Mönchengladbach
Stefano Chioffi
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ROMA - Il Borussia Mönchengladbach ha scandito un’epoca in Germania. Ha vinto cinque campionati tra il 1970 e il 1977, dominando la scena prima con l’allenatore Hennes Weisweiler e poi con Udo Lattek, il tecnico tedesco che ha conquistato il numero maggiore di scudetti (otto in totale, due con la società bianco-nero-verde e sei con il Bayern Monaco). Per un po’ di tempo, il Borussia Mönchengladbach è stato considerato il club tedesco più forte e completo. Ha avuto una grande numero dieci come Günter Netzer, una mezzala completa come Rainer Bonhof, un mediano come Uli Stielike, un centravanti come Jupp Heynckes (168 gol in 222 partite di campionato), un terzino destro come Berti Vogts e un Pallone d’oro come il danese Allan Simonsen, un’ala che faceva la differenza con i suoi scatti e la sua velocità. Non conquista il titolo dal 1977. Ma da allora ha lanciato tanti giocatori di valore: il più famoso è Lothar Matthäus. 

IL TRAGUARDO - Ora lotta per centrare la seconda qualificazione consecutiva in Champions League. E’ quarto in classifica, è stato protagonista di una brillante rimonta in Bundesliga dopo l’esonero del tecnico svizzero Lucien Favre (il 20 settembre) e l’arrivo in panchina di André Schubert, 44 anni, ex selezionatore della nazionale tedesca Under 15. Sembrava di passaggio, in realtà si è già meritato un rinnovo del contratto fino al 2017. Schubert è abituato a lavorare con i giovani. E nella sua squadra, oltre al centrocampista Mahmoud Dahoud (1996), origini siriane e passaporto tedesco, e al terzino-mediano norvegese Havard Nordtveit (1990), si sta imponendo anche Thorgan Hazard, ventitré anni, belga, fratello di Eden (1991), stella del Chelsea. Stesso ruolo: trequartista oppure esterno nel 4-2-3-1. Classe e cambi di marcia, dribbling e magie. Thorgan Hazard è stato preso in prestito dal Borussia Mönchengladbach nel 2014 e riscattato a titolo definitivo nella scorsa estate. 

L’INVESTIMENTO - Il suo cartellino, che era di proprietà del club di Roman Abramovich, è costato otto milioni di euro. Ha firmato un contratto fino al 2019 e sta sfoderando una serie di splendide prestazioni, come domenica pomeriggio contro l’Hertha Berlino, in uno spareggio per la corsa alla Champions. Hazard junior ha festeggiato la sua prima doppietta in Bundesliga. Tre gol (il primo contro lo Stoccarda, alla 24ª giornata) e cinque assist in questo campionato. Sempre titolare nelle ultime nove giornate. Schubert ha saputo valorizzarne le caratteristiche nel suo 3-4-1-2. A volte, come è capitato contro l’Hertha, lo ha utilizzato nel ruolo di seconda punta: una scelta legata all’assenza del centravanti brasiliano Raffael, capocannoniere della squadra con tredici gol in ventisette partite di campionato.

PASSIONE DI FAMIGLIA - Indossa la maglia numero dieci, Thorgan Hazard, che proviene da una famiglia di calciatori. Lui e Edin hanno un altro fratello più piccolo (Kylian, classe 1995) che gioca in Ungheria nell’Ujpest. Thorgan è nato a La Louviere, in Belgio, il 29 marzo del 1993. E’ alto un metro e 74. E’ un destro naturale. Ha cominciato a giocare nello Stade Brainois. Poi ha seguito Edin al Subize e ha continuato la sua avventura nel Lens. Nel 2012 è stato ingaggiato dal Chelsea, che lo ha lasciato per due anni in prestito allo Zulte Waregem. E’ alla sua seconda stagione in Bundesliga. Anche con il tecnico Favre si era distinto: ventotto presenze, sette assist e un gol (sempre all’Hertha) nel campionato passato, quando il Borussia Mönchengladbach si era piazzato a sorpresa al terzo posto. Sempre con Favre, Thorgan Hazard si era fatto apprezzare in Europa League: nove partite, tre assist e tre gol (due al Sarajevo e uno al Siviglia). Ha giocato nel Belgio Under 21 e Under 19, mentre nella nazionale maggiore - con il ct Marc Wilmots - è stato impiegato solo per sei minuti, il 29 maggio del 2013, nell’amichevole con gli Stati Uniti. E’ stato convocato di nuovo per la partita del 29 marzo con il Portogallo, ma è rimasto in panchina.


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