ROMA - Ricavi triplicati nel fatturato del Leicester di Ranieri, campione in Premier League per la prima volta. Il volume d’affari sfiora i centoquaranta milioni di euro. Una crescita esponenziale generata anche dal merchandising: un marchio, quello delle Foxes, in grado di conquistare una fetta del mercato estero, soprattutto in Asia, grazie alle ultime magie e all’alleanza con l’imprenditore thailandese Vichai Svrivaddhanaprabha, presidente di un club che ha fatto battere il cuore in tutto il mondo. Si è allargato il portafoglio dei contratti pubblicitari. I profitti legati alla vendita dei biglietti sono lievitati del 23% in dieci mesi. E i guadagni sono destinati ad aumentare: nella nuova ripartizione dei profitti generati dai diritti televisivi, il Leicester si prepara infatti a incassare centoventi milioni di euro, otto in meno rispetto all’Arsenal, che guiderà questa speciale classifica per la prossima stagione.
LA CLAUSOLA - Vardy, Mahrez e Kanté: ecco le pedine d’oro di una squadra che ha regalato spettacolo ed è stata costruita con magistrale sapienza da Ranieri. La proprietà thailandese ha deciso di inseguire un nuovo sogno: provare a superare la fase a gironi della Champions League e a centrare la qualificazione agli ottavi di finale. Vardy e Mahrez andranno via solo di fronte a un’offerta stratosferica. Il mediano francese Kanté, invece, ha una clausola nel suo contratto. E se un club verserà nelle casse del Leicester venticinque milioni di euro, potrà portarsi via uno dei leader della squadra. N’Golo Kanté è stato convocato per l’Europeo dal ct Deschamps. Fino al 2014 giocava in Ligue 2 con la maglia del Caen. Gli è bastato un campionato in Premier per stregare le società più ricche.
L’OBIETTIVO - Il Leicester spera di riuscire a trattenerlo, ma ha già individuato il possibile erede del maratoneta, che ha stregato il Chelsea e il Paris Saint Germain. Lo ha trovato sempre in Francia, nel Nizza: si chiama Nampalys Mendy, ha ventitré anni, uno in meno di Kantè. Corsa, pressing, resistenza, visione di gioco, stesso fisico (un metro e 68) e stesse caratteristiche. E’ francese, ma ha radici senegalesi. Costa sette milioni e mezzo di euro, ha un contratto fino al 2017. Si svincola tra dodici mesi e ha già fatto capire ai dirigenti che non ha intenzione di prolungare: uno scenario ideale per il Leicester, pronto a tuffarsi in questa operazione e a cautelarsi in attesa di sciogliere il nodo relativo al futuro di Kanté.
IL QUARTO POSTO IN LIGUE 1 - E’ un destro naturale, porta la fascia di capitano nel Nizza. Trentotto presenze, un gol (al Bastia) e due assist in Ligue 1. La squadra di Claude Puel ha sfiorato la qualificazione in Champions, ha chiuso il campionato al quarto posto, è stata la sorpresa della stagione. E Mendy, mediano-regista, ex nazionale francese Under 21, ha orchestrato la manovra: il Nizza ha espresso un calcio di qualità, disponendosi quasi sempre in campo con il 4-3-1-2. Mendy è stato il perno centrale, alle spalle del trequartista Hatem Ben Arfa, ventinove anni, arrivato in maglia rossonera da svincolato e già prenotato dal Barcellona, dopo diciassette gol e sei assist in Ligue 1.
LA SCELTA - Mendy è un nome suggerito da Ranieri, che lo ha già allenato nel Monaco: era la stagione 2012-13 e il tecnico italiano firmò la promozione del club biancorosso dalla Ligue 2. Era uno dei due mediani del Monaco: si muoveva, nel 4-4-2, accanto a Obbadi. E’ nato il 23 giugno del 1992 a La Seyne-sur-Mer ed è stato ingaggiato nel 2013 dal Nizza a parametro zero, proprio dopo il salto di categoria. Fino all’età di quindici anni si è formato nel La Beucaire Toulon, nel Du Las Toulon e nell’Rfc Toulon. Nel 2007 è entrato nel vivaio del Monaco e ha conosciuto più avanti Ranieri, che ora sta valutando la possibilità di portarlo al Leicester.