Rudy, il mediano che il ct Löw può promuovere dopo l’Europeo

Ha ventisei anni, gioca nell'Hoffenheim e ha sfiorato la convocazione nella lista dei 23 della Germania per l'avventura in Francia: è destinato a diventare, dopo l'estate, la prima alternativa allo juventino Khedira. Può svincolarsi nel 2017.
Rudy, il mediano che il ct Löw può promuovere dopo l’Europeo
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Dodici partecipazioni alla fase finale dell’Europeo, otto piazzamenti nei primi quattro posti, tre medaglie d’oro (come la Spagna) con i ct Helmut Schön, Jupp Derwall e Berti Vogts, tre finali perse (come la vecchia Urss), sessantacinque gol (record), ventitré partite vinte (nessuno come i tedeschi), tre centravanti a segno con una doppietta nelle finali dei trionfi nel 1972 (Gerd Müller), nel 1980 (Horst Hrubesch) e nel 1996 (Oliber Bierhoff): i numeri consentono alla Germania, in questo torneo, di sentirsi padrona di casa anche quando gioca all’estero. E in Francia, tra pochi giorni, cercherà il poker. Debutto contro l’Ucraina, allo stadio di Lille, domenica 12 giugno.

LAHM E KLOSE - Mancheranno il capitano Philipp Lahm e Miroslav Klose, il grande ambasciatore della Germania, il migliore marcatore della nazionale tedesca (71 gol, tre in più rispetto a Gerd Müller) e di tutti i tempi nella Coppa del Mondo (16 reti, una in più del brasiliano Ronaldo). L’attaccante ha salutato da imperatore, ha appena lasciato anche la Lazio e ora è alla ricerca di una nuova avventura, in Bundesliga oppure negli Stati Uniti. A parte Miro, la nuova Germania somiglia parecchio a quella che ha vinto il Mondiale nel 2014 al Maracanà di Rio de Janeiro, nella finale con l’Argentina (1-0, gol di Mario Götze). Da Neuer a Hummels, da Kroos a Özil, da Khedira a Müller. Si riparte all’Europeo nel segno della continuità, ma qualche novità è emersa, come sulla fascia sinistra: largo a Jonas Hector, classe 1990, che due anni fa giocava nella serie B tedesca e adesso è il pezzo pregiato del Colonia. C’è attesa poi per Leroy Sané, vent’anni, mezzapunta dello Schalke, otto gol e sei assist nell’ultimo campionato.

KRAMER A CASA - Dalla lista dei convocati del ct tedesco Joachim Löw è rimasto fuori un nome a sorpresa: quello di Christoph Kramer, ex Borussia Mönchengladbach e mediano del Bayer Leverkusen. Il Napoli lo ha seguito a lungo, aveva cercato di acquistarlo anche durante la scorsa estate: un lungo braccio di ferro. Löw lo ha lasciato a casa. Ha sfiorato, invece, la convocazione nella lista dei 23 Sebastian Rudy, che può funzionare da prezioso jolly: centrocampista oppure difensore centrale. Dopo l’Europeo, comunque, si candiderà per diventare la prima alternativa a Khedira e a Kroos.

LA SFIDA CON L’ITALIA - Maturità e saggezza tattica. In caso di emergenza può essere utilizzato nel ruolo di stopper. Sebastian Rudy si è fatto apprezzare anche nell’amichevole vinta il 29 marzo per 4-1 dalla Germania contro l’Italia. E’ alto un metro e 80, è nato a Villingen-Schwenningen il 28 febbraio del 1990, ha cominciato la carriera in due piccoli club, il Dietingen e lo Zimmern. A tredici anni è stato tesserato dallo Stoccarda. Dal 2010 indossa la maglia dell’Hoffenheim, che spese quattro milioni di euro per acquistarlo. E’ forte nei contrasti, perde pochissimi palloni, garantisce sostanza e chilometri. Non ha procuratori, si fa gestire dal papà. Ventiquattro presenze e due gol (entrambi al Borussia Dortmund, nella gara di andata e in quella di ritorno), dieci partite con la fascia di capitano nella squadra allenata nella fase finale della stagione da Julian Nagelsmann (ingaggiato dopo Markus Gisdol e Huub Stevens), che ha ottenuto la salvezza sul filo di lana: quindicesimo posto, trentasette punti in trentaquattro giornate. Nell’Hoffenheim ha il numero sei e gioca sempre nel ruolo di mediano. Rudy ha il contratto in scadenza il 30 giugno del 2017: può cambiare club in estate.


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