Calvert-Lewin, dalle lezioni di Rooney al nuovo Everton con sette inglesi tra i titolari

Attaccante, vent'anni, è la grande promessa dei "Toffees" che cercano di risalire la classifica dopo il divorzio con il tecnico olandese Koeman
Calvert-Lewin, dalle lezioni di Rooney al nuovo Everton con sette inglesi tra i titolari
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - In una Premier League dove la percentuale degli stranieri è in costante crescita (67,2%, 351 giocatori su 522), l’Everton è il club che schiera in media più inglesi nel blocco dei titolari. Sono sette e il primo della lista è Wayne Rooney, trentadue anni, ex monumento del Manchester United, 119 presenze e 53 gol in nazionale prima di ritrovarsi fuori dai piani del ct Gareth Southgate. Gli altri sei sono Ross Barkley (ora fermo per un infortunio muscolare), Leighton Baines, Jordan Pickford, Dominic Calvert-Lewin, Michael Keane e Thomas Davies. Una politica precisa, quella adottata dal proprietario Farhad Moshiri, classe 1955, doppio passaporto (iraniano e inglese), imprenditore nel settore delle acciaierie e della telefonia, un patrimonio personale di 1,79 miliardi di dollari, 26° uomo più ricco del Regno Unito secondo Forbes. Investire sul vivaio è una priorità, come dimostra anche lo spazio avuto da altri giovani come Ademola Lookman, Jonjoe Kenny e Mason Holgate.

IL NODO IN PANCHINA - Protagonista nella scorsa stagione, con un settimo posto in classifica e la qualificazione in Europa League, l’Everton rappresenta un po’ la delusione di questa prima parte del campionato. Ha licenziato il tecnico olandese Ronald Koeman il 23 ottobre e non ha ancora sciolto il nodo relativo al suo sostituto. Per il momento, in panchina c’è David Unsworth, sei anni da difensore con i “Toffees” prima di fare l’allenatoe nel settore giovanile del club di Liverpool. Farhad Moshiri si è voluto prendere una pausa di riflessione. Ha contattato l’ex ct inglese Sam Allardyce, ha pensato a Sean Dyche del Burnley e a Rafa Benitez del Newcastle. Ha rinviato la decisione, aspetta la sfida in trasferta di sabato 18 con il Crystal Palace.

LA GIOVENTU’ - Presente complicato, anche se nell’ultimo turno l’Everton ha vinto in rimonta per 3-2 contro il Watford, uscendo dalla zona retrocessione. Il bilancio, però, rimane povero, inferiore alle aspettative. Undici punti in undici giornate, solo tre vittorie, dieci gol realizzati e ventidue incassati (seconda peggiore difesa dopo quella del Bournemouth, che ne ha subiti ventitré). L’unico motivo di consolazione è legato ai talenti di Goodison Park. Il pezzo pregiato è Ross Barkley, classe 1993, centrocampista, che alla fine di agosto era stato a un passo dal Chelsea. L’altro gioiello è Dominic Calvert-Lewin, campione del mondo con la nazionale inglese Under 20 di Aidy Boothroyd. E’ un’ala, una seconda punta, a volte viene utilizzato anche nel ruolo di centravanti: è arrivato all’Everton nell’estate del 2016 dallo Sheffield United in cambio di un milione e ottocentomila euro. Un gol (al Watford) e tre assist in questo campionato, una doppietta al Sunderland e una rete al Chelsea in Coppa di Lega. 

IL CENTRO FEDERALE - Calvert-Lewin è stato scoperto e valorizzato da Ronald Koeman, che ha lasciato in eredità un grande capitale ai dirigenti dei “Toffees”. Velocità, stile elegante, potenza, forza atletica, dribbling, un metro e 87, due esperienze in prestito allo Stalybridge Celtic e al Northampton prima di passare all’Everton. E’ un destro naturale, ma viene utilizzato quasi sempre sulla fascia sinistra. E’ nato a Sheffield il 16 marzo del 1997. Ha rinnovato e prolungato da poco il suo contratto fino al 2022. E’ un altro dei baby d’oro usciti dal centro di formazione “St George’s Park”, che si trova a Burton (nella contea dello Staffordshire), è costato 105 milioni di sterline e inaugurato dalla federazione nel 2012. Un impegno che ha già prodotto grandi risultati: dalla conquista del Mondiale Under 20 al trionfo nel Mondiale Under 17. L’Inghilterra si è già lanciata nel futuro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA