Palacios, le big d’Europa sul fantasista del San Lorenzo

Ha sedici anni e ha vinto con la nazionale argentina Under 17 (guidata da Pablo Aimar) il Sudamericano di categoria in Perù segnando tre gol. Ha già firmato un contratto da professionista fino al 2021. Il Barcellona, il Real Madrid e il Manchester City sono in prima fila.
Palacios, le big d’Europa sul fantasista del San Lorenzo
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Il San Lorenzo ha un tifoso speciale: Papa Francesco. È un club di Buenos Aires, nasce nel quartiere Boedo ed è stato fondato da un sacerdote salesiano nel 1908, Lorenzo Massa, che organizzava le prime partite nel cortile della sua parrocchia in Calle Mexico. Il padre di Bergoglio giocava a basket nella Polisportiva del Ciclon, come hanno raccontato i giornalisti argentini. In occasione di un’udienza privata in Vaticano, i dirigenti del San Lorenzo hanno regalato al Papa una maglia, il gagliardetto e la tessera di socio numero 88.235. Sulle tribune dello stadio Gasometro non mancano mai striscioni dedicati a Bergoglio. Il San Lorenzo ha vinto quindici titoli nella sua storia: solo il River Plate, il Boca Juniors e l’Independiente ne hanno collezionati di più. Nel 2014 ha conquistato per la prima volta la Copa Libertadores, superando nella doppia finale i paraguaiani del Nacional di Asuncion. L’allenatore era Edgardo Bauza, che avrebbe guidato in seguito per nove mesi la nazionale argentina. Un legame fortissimo, quello tra il San Lorenzo e Bergoglio. Tre giorni dopo la sua elezione, il San Lorenzo è sceso in campo indossando una maglia celebrativa con la scritta “Papa Francisco”.

ALMIRON E AIMAR - Il Ciclon ha chiuso l’ultimo campionato (a 26 squadre) al 23º posto. Il tecnico è Jorge Almirón, che nel 2016 aveva regalato il titolo al Lanús. Sta crescendo un baby fenomeno, si chiama Matías Palacios: trequartista, colpi da manuale, passato dalla nazionale Under 15 (diretta da Diego Placente) alla nazionale Under 17 guidata da Pablo Aimar, che ha appena vinto il Sudamericano di categoria organizzato dal Perù. Ha segnato tre gol, è stato il capocannoniere dell’Argentina insieme con Matías Godoy, classe 2002, centravanti dell’Atletico Rafaela. Palacios è già finito sotto la lente del Barcellona, del Real Madrid e del Manchester City. Ha sedici anni, è il più giovane calciatore ad aver esordito nel San Lorenzo: l’allenatore Claudio Biaggio, predecessore di Almirón, lo ha lanciato il 22 settembre del 2018 in campionato contro il Patronato (3-2). Ventinove minuti giocati con la spensieratezza dei predestinati. Il Genoa, a gennaio, aveva provato a portarlo in Italia offrendo cinque milioni di euro. E nelle ultime settimane anche il Milan si è informato su Palacios, nato il 10 maggio del 2002 a General Pico. È un fantasista, è un numero dieci, è alto un metro e 70, è un destro naturale. Ha ereditato la passione per il calcio dal papà Eduardo, soprannominato “el Chino”, ora allenatore, ex trequartista nel vivaio dell’Estudiantes. Matías ha due fratelli: il più piccolo, Julian, gioca nelle giovanili del San Lorenzo, mentre il più grande, Leonardo, è iscritto all’università. La mamma, Patricia, è presente spesso sulle tribune del Gasometro.

LA CARTA - Ha già firmato il suo primo contratto da professionista: scade il 30 giugno del 2021. Dribbling, velocità, leggerezza, spunti eleganti. In Argentina è considerato il gioiello del futuro. Colpisce per la sua maturità, per la sua puntualità agli allenamenti, per la sua serietà, per la sua capacità di gestirsi. Inventa l’assist, il passaggio filtrante, ha un tocco morbido: fantasista, ala nel 4-3-3, ma anche mezzala o regista puro in caso di necessità, il San Lorenzo è casa sua da quando Palacios era bambino e aveva in camera il poster di Leandro Romagnoli, ex capitano storico del Ciclon, quindici stagioni, 394 partite e 36 gol con il club rossoblù, che ora ha 38 anni e si è ritirato.


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