Ampadu, generazione millennials: altro baby per Sarri dopo Hudson-Odoi

Difensore centrale, 18 anni, gallese, titolare nella nazionale di Giggs e in grande ascesa nel Chelsea. Abramovich lo ha strappato alla concorrenza del Manchester United e del Liverpool.
Ampadu, generazione millennials: altro baby per Sarri dopo Hudson-Odoi
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - C’è un filo rosso che può unire Maurizio Sarri, inventore del tiki-taka italiano, ex impiegato della Banca di Toscana, quattro pacchetti di sigarette al giorno e 33 schemi su palla inattiva, a cinque allenatori che hanno lavorato a Stamford Bridge: Keith Weller, Gianluca Vialli, Avraham Grant, Roberto Di Matteo e Rafa Benitez. Sarri può diventare il sesto allenatore, nella storia del Chelsea, a portare i Blues a una finale europea. Oltretutto sulla scia di una felice tradizione: Weller e Vialli hanno vinto la Coppa delle Coppe, Di Matteo ha firmato la conquista della Champions e Benitez ha arricchito con l’Europa League il salotto dei trofei. L’unico che è inciampato sull’ultimo gradino è stato Grant, colpa di un rigore sbagliato da John Terry (che scivolò mentre lo stava tirando) nel derby del 2007 con il Manchester United a Mosca che valeva la Champions.

L’OCCASIONE - L’ostacolo che separa Sarri dalla finale del 29 maggio a Baku, in Azerbaigian, è rappresentato dall’Eintracht. Giovedì 2, alle 21, l’andata a Francoforte. E il 9, a Londra, alla stessa ora, la sfida di ritorno. Sarri vuole pescare la carta giusta: una vita in tuta, un’idea di calcio semplice ed eversiva, il potere di generare in dieci mesi due partiti all’interno del popolo di Stamford Bridge, l’opportunità di lasciare un’impronta e blindare la conferma. Eppure a Londra ha subito acceso dibattiti. C’è chi considera monocorde il suo stile di gioco e chi ha imparato ad amare gli eccessi, la bellezza e anche i vuoti improvvisi del suo Chelsea. Ha diviso tifosi e tabloid. E ora che è a un passo dalla finale di Europa League, Sarri ha capito che può consegnare a Roman Abramovich il diciottesimo trofeo della sua avventura da proprietario: l’imprenditore russo rilevò il club nel 2003 con sessanta milioni di sterline. 

TRENTA GOL - Quarto posto in Premier, una Coppa di Lega persa ai rigori contro il Manchester City dopo una lite con Kepa (che aveva rifiutato la sostituzione con Caballero), trenta gol in Europa League (migliore attacco del torneo). A Napoli aveva fatto innamorare una città, a Londra sono nate due correnti di pensiero. Tra le critiche anche quella di valorizzare poco il nuovo talento di casa: Callum Hudson-Odoi, classe 2000, londinese di origini ghanesi, quattro gol (uno ogni 104 minuti) in Europa League. Non è l’unico testimonial di un vivaio di grande qualità: l’altro gioiello è Ethan Ampadu, diciotto anni, difensore centrale, lanciato da Conte. Velocità, brillantezza nei recuperi, senso della posizione. Figlio d’arte: il papà, Kwame, ex assistente di Thierry Henry nel Monaco, è stato il primo ghanese a indossare la maglia dei Gunners. Ethan Ampadu ha una storia curiosa: è nato a Exeter, in Inghilterra, il 14 settembre del 2000, ma ha scelto la nazionale gallese di Gareth Bale, grazie alle radici della mamma e del nonno materno. Un metro e 82, una foresta di capelli che ricorda quella di David Luiz, sei presenze nel Galles e la stima del ct Ryan Giggs. I giornali britannici e Chris Coleman (ora tecnico dei cinesi dell’Hebei ed ex ct del Galles) lo hanno paragonato per caratteristiche a Rio Ferdinand, sei titoli in Premier e una Champions League con il Manchester United di Alex Ferguson. 

IL TRIBUNALE - Nell’estate del 2017 il Chelsea lo ha strappato all’Exeter City, versando un indennizzo di due milioni e ottocentomila sterline. Ampadu aveva debuttato in League Two (quarta serie) a quindici anni e dieci mesi, battendo il record di Cliff Bastin, che resisteva addirittura da ottantasette anni. Da bambino era tifoso del Chelsea, così ha raccontato nelle sue interviste. Drogba era il suo idolo, ma ha sempre giocato in difesa e i suoi riferimenti erano Terry e Cahill. Lo cercavano anche il Manchester United e il Liverpool: Abramovich ha anticipato la concorrenza. E l’Exeter City ha avviato una battaglia legale, si è rivolto al tribunale per contestare la cifra riconosciuta dal Chelsea. Ha firmato un contratto fino al 2023. Tre presenze in Europa League e due in Coppa d’Inghilterra con Sarri. Ma il primo a scommettere sui suoi margini di crescita è stato Antonio Conte, che lo aveva lanciato in Premier il 12 dicembre del 2017 in occasione della vittoria per 3-1 del Chelsea in casa dell’Huddersfield con i gol di Bakayoko, Willian e Pedro: Ampadu entrò in campo a dieci minuti dalla fine al posto del danese Andreas Christensen.


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