Koundé, il Bordeaux apre l’asta

Diciotto milioni: ecco la richiesta del club francese per il difensore centrale, 20 anni, seguito nei mesi scorsi anche dal Milan, dalla Roma e dalla Lazio. Stile, eleganza, colpo di testa e grande velocità nei recuperi: corre i cento metri in 9” e 90.
Koundé, il Bordeaux apre l’asta
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - I turisti non mancano mai a La Brede, periferia di Bordeaux, dove il primo richiamo nei depliant è il vecchio castello del barone di Montesquieu, filosofo e giurista, padre dell’Illuminismo francese e del liberalismo: ecco il centro della storia di Jules Koundé, vent’anni, difensore centrale, un cartellino che vale il triplo rispetto a qualche mese fa, tanti estimatori, il fascino della Premier League e della Serie A. E’ nato a Parigi, ma è cresciuto a La Brede, regione dell’Aquitania, quattromila abitanti, mezz’ora di macchina da Bordeaux, tra vigneti e distillerie di cognac: Koundé ha cominciato a giocare qui, si è formato in una piccola scuola-calcio e ora nel suo ruolo rappresenta la grande promessa del campionato francese.

DICIOTTO MILIONI - Gioca nel Bordeaux, che per evitare di farsi prendere in contropiede gli ha rinnovato il contratto alla metà di gennaio fino al 2023, guadagnando una posizione di forza al tavolo delle trattative. Niente sconti: l’asta parte da diciotto milioni. Lo ha seguito la Juve, è stato studiato dall’Inter e dal Milan, dalla Roma e dalla Lazio. E’ originario del Benin, è il nipote di Charles Tokplé, ex attaccante della nazionale togolese. E’ la perla della Francia Under 20 e anche il ct Didier Deschamps è gli pronostica una carriera di alto profilo. Trentasette partite da titolare nell’ultima stagione in Ligue 1, 3.320 minuti in campo, mai sostituito dai tre tecnici che si sono dati il cambio in panchina: Gustavo Poyet, Eric Bedouet e Paulo Sousa.

I CENTO METRI - Stile, eleganza, senso della posizione, tackle, anticipo, colpo di testa, maturità in fase di marcatura e personalità da regista difensivo, un metro e 84, 70 chili, nato a Parigi il 12 novembre del 1998. Corre i 100 metri in 9” e 90: un talento “strappato” atletica. Ha debuttato in Ligue 1 il 13 gennaio del 2018: 1-0 in casa del Troyes, schierato dall’inizio accanto all’esperto Paul Baysse dall’allenatore Jocelyn Gourvennec. Due gol nello scorso torneo, all’Amiens e al Saint Etienne: il primo di testa e il secondo con il piede destro. Anche il Paris Saint Germain ha raccolto informazioni su Koundé. Un ricco ventaglio di offerte per il Bordeaux, che però non ha fretta e considera il difensore un assegno in bianco.

LE SCELTE - Eppure la strada, a volte, ha riservato qualche salita a Koundé, che nel 2017 aveva pensato di andare via, dopo un colloquio con Eric Blahic, il vice di Gourvennec: un confronto avvenuto in un ristorante vietnamita ad Haillan, vicino al centro sportivo del club. Veniva impiegato nel ruolo di terzino destro, era scontento, il rendimento non era convincente. Un nodo che lo aveva spinto a riflettere sul suo futuro. Lo cercava il Sochaux e in precedenza la Real Sociedad gli aveva proposto di traslocare in Spagna, andando in pressing su Jonathan Kebe, il consigliere di Koundé, entrato da bambino nell’accademia del Fraternal Landiras, passato al Ceron (2008-10), sbarcato nel settore giovanile del Bordeaux nel 2013 e diventato più avanti campione di Francia più avanti con la squadra Under 19 guidata da Jean-Luc Dogon, uno dei suoi grandi sponsor. Il percorso non è stato semplice, ma ora Koundé è uno dei giovani più quotati in Ligue 1. E si è trasformato in un prezioso testimonial del vivaio del Bordeaux, che ha lanciato anche un altro ragazzo di valore come Zaydou Youssouf, ala destra, diciannove anni, ricami e magie, undici partite in campionato e un gol nei preliminari di Europa League ai lettoni del Ventspils.


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