Gabriel Veron, la stella del Mondiale Under 17

E’ stato premiato come migliore talento del torneo. Ala destra, 17 anni, brasiliano: gioca nel Palmeiras, che lo ha blindato con una clausola da cento milioni di euro. Ha vinto il Mondiale di categoria con la nazionale verdeoro: tre gol (uno nella semifinale con la Francia) e tre assist. Dai paragoni con Douglas Costa alla curiosità legata al suo nome: il padre, Carlos Alexandre, aveva come idolo Veron, ex Lazio e Inter
Gabriel Veron, la stella del Mondiale Under 17© AFPS
Stefano Chioffi
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ROMA - Nel piccolo ufficio comunale di Açu, nello stato di Rio Grande do Norte, davanti agli impiegati dell’anagrafe, il suo papà aveva deciso di registrarlo con il nome di Gabriel Veron. Estate del 2002, il signor Carlos Alexandre de Souza - allevatore di cavalli e bovini - era innamorato della Seleçao ed era un grande appassionato di calcio, ma il campione che ammirava di più giocava nell’Argentina: Juan Sebastian Veron. E così, dopo aver parlato con la moglie Graciele, aveva chiamato suo figlio Gabriel Veron. Quasi un segno premonitore, perché ora - questo ragazzo di diciassette anni, ala destra, campione del mondo con l’Under 17 del Brasile, eletto migliore giocatore del torneo - è stato blindato dal Palmeiras con un contratto fino al 2024 e una clausola da 100 milioni di euro. Lo seguono il Barcellona e il Real Madrid, piace anche al Manchester City e allo United.

IL RACCONTO - Mamma Graciele, trentadue anni, ha raccontato ai giornali brasiliani la storia di Gabriel Veron, aprendo anche l’album con le foto di famiglia: una di queste ritrae il nuovo gioiello del Sudamerica vestito da Babbo Natale quando era bambino e un’altra a bordo piscina con la madre e le sue sorelle. “Il Santa Cruz organizzò ad Açu una selezione con trecento ragazzi, lui fu l’unico a essere promosso, aveva tredici anni”. Andò a vivere lontano da casa con il cugino. Ogni tanto telefonava ai genitori, soffriva di solitudine. A scoprirlo erano stati João Quebra Osso e Lupercio Segundo, che nel frattempo è diventato anche il suo procuratore. Il primo allenatore si chiamava Eugenio Gomes. Era solo l’alba di una carriera che ha preso forma seguendo quasi l’impronta di un nome, Veron, che il padre aveva voluto aggiungere a quello di Gabriel.

DOUGLAS COSTA - Il Palmeiras, con i suoi osservatori, lo ha notato nel Santa Cruz e ha continuato a crescerlo nel suo settore giovanile, anticipando l’Internacional di Porto Alegre, l’Atletico Paranaense e il Bahia. Gabriel Veron ha regalato spettacolo al Mondiale Under 17, che il Brasile ha vinto per la quarta volta ed è tornato a conquistare dopo sedici anni, battendo in finale il Messico (2-1, gol di Kaio Jorge e Lazaro). Dribbling da manuale, tre assist e tre gol (uno al Canada, uno all’Angola e uno in semifinale contro la Francia). E’ nato il 3 settembre del 2002. Eleganza, velocità, potenza, un metro e 73, destro naturale, 71 chili, maglia numero 7, i paragoni con Douglas Costa per stile e struttura fisica. Dallo stadio Bezerrão, a Brasilia, nell’ultimo atto del torneo, non è uscito solo con la medaglia d’oro intorno al collo, ma anche con il premio di migliore talento di tutta la manifestazione. Meraviglioso il tridente del Brasile baby, guidato da Guilherme Dalla Dea: Gabriel Veron sulla fascia destra, al centro Kaio Jorge (cinque gol e un assist, promessa del Santos) e a sinistra João Peglow (tre gol, mancino dell’Internacional di Porto Alegre).

IL CONTRATTO - “Cristiano Ronaldo è il suo punto di riferimento - ha raccontato la mamma Graciele - Il grande segreto è nella testa, nella professionalità, nella voglia di progredire. E' ambizioso e determinato”. Il Palmeiras lo aveva preso per ventimila dollari dal Santa Cruz nel mese di aprile del 2017, inserendolo subito nell’Under 15, allenata da Paulo Victor. Bruciare le tappe è la specialità di Gabriel Veron. Adesso il tecnico Mano Menezes pensa di farlo debuttare nel “Brasileirão”. Due giorni fa, come ha postato sui social, ha prolungato il contratto fino al 2024. Chi vuole acquistarlo, deve spendere cento milioni: ecco il messaggio lanciato dai dirigenti attraverso la clausola. Il Palmeiras accarezza l’idea di un’altra cessione d’oro dopo quella di Gabriel Jesus, passato al Manchester City nel gennaio del 2017 in cambio di trentadue milioni, l’affare più vantaggioso della storia insieme con Rivaldo, portato in Europa nel 1996 dal Deportivo La Coruña e pagato all’epoca l’equivalente di dodici milioni.


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