Ha lasciato la famiglia e la casa di Gualeguaychú, “el país del carnaval”, a venticinque chilometri dalla frontiera con l’Uruguay, quando aveva dodici anni, per entrare nel settore giovanile e nel collegio del Ferro Carril Oeste, il club di Caballito, barrio di Buenos Aires. L’infanzia di Martín Ojeda è durata un soffio: ha conosciuto presto responsabilità e doveri. E’ cresciuto in fretta, una maturità figlia della strada e di un mondo del calcio dove non c’è la pazienza di aspettare. A scoprirlo era stato un italo-argentino, Marcelo Broggi, che aveva organizzato un provino a Gualeguaychú per il Ferro Carril Oeste, che alla fine degli Anni Trenta era famoso per schierare i cosiddetti “cinque moschettieri” (Bernardo Gandulla, Juan José Maril, Luis Borgnia, Jaime Sarlanga e Raúl Emeal) e negli Anni Ottanta ha vinto anche due titoli di Primeira Division con il tecnico Carlos Griguol in panchina, grazie ai gol di Miguel Ángel Juárez (1982) e del paraguaiano Adolfino Cañete (1984).
Il capocannoniere
Il Ferro Carril Oeste è il punto di partenza della storia di Martín Ojeda, che ora gioca nel Godoy Cruz ed è il capocannoniere del campionato argentino con dieci gol, come l’eterno José Sand, quarantuno anni, centravanti del Lanus. E’ un’ala da 4-3-3, ma nella squadra allenata da Diego Flores segna con la regolarità di una prima punta. Tre doppiette in quattordici partite: contro il River Plate, il Gimnasia y Esgrima e il Newell’s Old Boys. Preferisce partire largo sulla fascia destra per tagliare verso l’area e sfruttare il piede sinistro: una posizione che gli aveva trovato Sebastián Méndez, predecessore di Flores. Maglia numero 11, un metro e 79, ventidue anni (è nato il 27 novembre del 1998), mancino.
427.000 euro
E’ arrivato dal Racing Club di Avellaneda in prestito con obbligo di riscatto il 17 agosto del 2020: il suo cartellino, al Godoy Cruz, costerà 427.000 euro, da versare entro il primo gennaio del 2022. Nel Ferro Carril Oeste e nell’Huracan aveva strappato applausi, mentre nel Racing gli erano state concesse poche opportunità. Nel Godoy Cruz, undicesimo in classifica (21 punti in 14 giornate), è diventato uno dei pezzi pregiati del mercato argentino. C’è la fila, adesso: una plusvalenza d’oro per il presidente José Eduardo Mansur, pronto a scommettere su questo talento, in grado di farsi apprezzare anche per la sua serietà e la grande applicazione. E’ il primo a presentarsi al campo “Malvinas Argentinas” ed è sempre l’ultimo a risalire in macchina. Aveva esordito a diciassette anni nel campionato “Nacional B” con il Ferro Carril, allenato in quel periodo da Walter Perazzo. E’ sposato con Oriana Curuchet (sorella di Facundo e Cristian, entrambi calciatori) e ha un figlio di nome Benjamin. Ha firmato un contratto fino al 31 dicembre del 2023. In passato era stato gestito dai manager Ariel Brambilla e Alberto Stagliano, registi del suo passaggio al Racing, mentre adesso viene seguito dagli agenti della Velsport1.