Willock e il Newcastle da Champions

Mezzala, 23 anni, 3 gol e 4 assist in Premier: sta vivendo una stagione da protagonista con la squadra allenata da Eddie Howe, che ora occupa il terzo posto
Willock e il Newcastle da Champions© EPA
Stefano Chioffi
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Il Newcastle ha investito 183 milioni sul mercato, tra luglio e gennaio: dai 70 spesi per il centravanti Alexander Isak, che in Svezia considerano l’erede di Zlatan Ibrahimovic, agli 11,5 per il portiere Nick Pope. Da quando è arrivato lo sceicco Bin Salman, il club bianconero ha cambiato tenore di vita. Difficile trovare un biglietto. Non solo: c’è sempre la fila anche davanti ai cancelli del campo di allenamento, a Darsley Park. La squadra allenata da Eddie Howe, che una parte della stampa inglese vorrebbe come ct dell’Inghilterra al posto di Gareth Southgate, sta lottando per la qualificazione in Champions. Domenica ha battuto per 2-0 il Manchester United al St. James’ Park e mercoledì sera travolto il West Ham (1-5).

DA BOTMAN A WILLOCK - Il Newcastle, costruito con il 4-3-3, è terzo: 53 punti, come i Red Devils. Ha trovato i meccanismi giusti, può contare sull’olandese Sven Botman (obiettivo inseguito a lungo dal Milan, quando il difensore giocava nel Lille), sulla regia del brasiliano Bruno Guimarães, sulla regolarità di Callum Wilson (dieci gol) e sulla crescita esponenziale di Joe Willock, ventitré anni, tre reti e quattro assist in Premier. L’inglese, ex Arsenal, si è trasferito a Newcastle nell’estate del 2021: il suo cartellino fu pagato 29,5 milioni. Ora Willock è diventato il rimpianto dei Gunners: mezzala destra, passo svelto e blitz in area, personalità, senso tattico, qualità e sostanza. E’ nato a Londra il 20 agosto del 1999, è alto un metro e 86, ha un fratello (Chris) che gioca come centravanti nel Queens Park Rangers. Splendida la prova contro il Manchester United: ha sbloccato la partita al 65', ha spento la luce nella zona di Bruno Fernandes, ha tolto il tempo alle iniziative di McTominay, ha garantito a volte anche i raddoppi di marcatura su Rashford. La Champions è un traguardo che sembrava, qualche mese fa, solo un’utopia. E invece gli scenari sono cambiati. Merito anche di Isak, autore di sette gol in dodici gare, e delle intuizioni di Eddie Howe, che ha costruito un centrocampo a tre con Bruno Guimarães in regia, sorretto ai lati da Willock e Sean Longstaff, un altro dei giocatori più apprezzati dai tifosi al St. James’ Park.


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