© EPA Karetsas e i tesori del Genk
Prima arrivava al campo sempre in pullman. Ha diciassette anni, non ha ancora la patente. Adesso i compagni gli offrono spesso un passaggio per raggiungere il centro sportivo del Genk. È nato in Belgio, ma è greco: il ct Ivan Jovanovic l’ha già fatto esordire nella nazionale maggiore. Konstantinos Karetsas è una mezzala e ha un ricco repertorio: finte e dribbling, passaggi filtranti, maturità tattica, nonostante l’età. Il Genk ha già lanciato gente del calibro di De Bruyne e Milinkovic-Savic. Nella selezione dei giovani ha un intuito speciale. Karetsas è pronto a guadagnarsi uno spazio nel calcio di prima fascia. Mancino, un metro e 74, protezione del pallone e intuizioni brillanti. Ha il contratto in scadenza nel 2027. Le offerte non mancano, il Genk è orientato a tenerlo in Belgio ancora un po’, almeno fino a gennaio. Poi comincerà a riflettere sulla possibilità di cederlo e di realizzare un’altra plusvalenza d’oro, nel pieno rispetto della sua tradizione.
Il vivaio dell’Anderlecht
Trentaquattro presenze e tre gol nella scorsa stagione con il Genk, allenato dal tedesco Thorsten Fink. Ha segnato contro l’Anderlecht, il Mechelen e il Gent. Ha scelto la Grecia in corsa, fino alla nazionale under 21 aveva indossato la maglia del Belgio. Poi ha compiuto una scelta di cuore: dedicata alla sua famiglia. Da bambino ha frequentato anche il vivaio dell’Anderlecht, ma ha trovato l’ambiente ideale nel Genk. Il 4 maggio del 2024 ha debuttato nella Jupiler Pro League: il tecnico Wouter Vrancken, durante la sfida con il Cercle Bruges, lo fece entrare in campo a due minuti dalla fine al posto di Bilal El Khannouss.
