Ibrahim Diarra, dal Mali al Camp Nou
È sceso dall’aereo, sulla pista di El Prat, a Barcellona, pochi giorni prima di Natale: era il 18 dicembre. Ibrahim Diarra ha diciotto anni, è maliano, gioca nel ruolo di mezzala e i suoi amici l’hanno sempre chiamato “il piccolo Kakà”. Un’investitura impegnativa, un paragone ambizioso. È diventato subito uno degli artisti della squadra baby e ha vinto la Youth League, la Champions under 20 organizzata dalla Uefa. In finale, contro il Trabzonspor, ha segnato una doppietta: 4-1, spettacolo e selfie con la coppa. Il direttore sportivo Deco e Paulo Araujo, responsabile dell’area scouting dei blaugrana, l’hanno scoperto nel centro sportivo dell’Academy Africa Foot e poi l’hanno promosso durante il Mondiale Under 17: cinque gol e quattro assist per trascinare il Mali al quarto posto.
La stima di Flick
Ibrahim Diarra è un fantasista che può essere impiegato in diverse zone del campo: da mezzala pura, pronta a inserirsi e a fare la differenza con le sue accelerazioni, oppure da rifinitore classico nel 4-2-3-1 e da attaccante esterno nel 4-3-3. Velocità e invenzioni. Nel Barcellona Under 20 allenato da Juliano Belletti si è imposto. Flick ha intenzione di farlo debuttare presto nella Liga. Ibrahim Diarra ha ricevuto diverse offerte in estate, ma il club di Laporta ha deciso di non cederlo in prestito. Niente clausole o diritti di “recompra”. Altri talenti sono andati via, come il centravanti Hugo Alba (preso dall’Ofk Beograd) e l’ala sinistra Arnau Pradas (volato da svincolato in Arabia, all’Al-Wahda). Ibrahim Diarra è nato il 12 dicembre del 2006. È alto un metro e 80. È mancino, è costato un milione e 850.000 euro. Ha firmato un contratto fino al 2028. Il ct Fousseni Diawara l’ha già convocato nel Mali Under 23.
