© Getty Images Sadiki e la laurea in Premier
La Premier è la sua università. Noah Sadiki è stato uno dei colpi estivi del Sunderland, che ha consegnato subito la fascia di capitano a Xhaka. Jolly di centrocampo: chilometri, pressing, sacrificio, ritmo, vent’anni, nato a Bruxelles, passaporto congolese, tre trofei in Belgio con l’Union Saint-Gilloise. Nella Jupiler Pro League aveva tanti estimatori, era uno dei giovani più interessanti. Mediano, mezzala, ma anche terzino e difensore centrale: un metro e 73, destro naturale, il Sunderland l’ha acquistato per diciassette milioni.
Bruxelles e Kompany
Sadiki è nato il 17 dicembre del 2004. Si è fatto conoscere nel settore giovanile dell’Anderlecht, dove ha avuto un maestro speciale: Vincent Kompany, ex leader del Manchester City e attuale allenatore del Bayern Monaco. Nel 2013 è passato all’Union Saint-Gilloise, dove ha trovato spazio e regolarità. Con l’Union ha vinto Coppa, Supercoppa e campionato. Splendida l’ultima stagione: 39 presenze, 3 assist, un gol e un rendimento costante.
L’identikit
La sua forza è la versatilità. Ordinato, applicato, affidabile, polivalente. Può agire da terzino destro, accentrarsi da mediano, coprire da difensore puro. In Europa League, l’anno scorso, aveva raggiunto medie di alto livello: 85% di passaggi riusciti. Corteggiato dalla federazione belga, Sadiki ha scelto la nazionale della Repubblica Democratica del Congo, la terra dei suoi genitori. “È il mio modo di dare qualcosa indietro”, ha detto. E oggi è uno dei simboli della nuova generazione dei “Leopards”, con cui ha già totalizzato quattro presenze.
