Daniel Muñoz, il leader che viene dalle Ande
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Daniel Muñoz, il leader che viene dalle Ande

Terzino destro o esterno di centrocampo: a 29 anni il colombiano del Crystal Palace si è guadagnato un posto in Premier
Stefano Chioffi
4 min

Quando Daniel Muñoz ha lasciato il Belgio e il Genk per approdare a Londra, c’era chi manifestava qualche dubbio. “Il livello è troppo alto per lui”, dicevano nell’inverno del 2024. “Un’incognita per la Premier”. Ma in pochi mesi il terzino colombiano ha fatto cambiare idea a tutti. Perché il suo impatto al Crystal Palace è stato immediato, deciso e totale. Si è distinto in campo: corsa, gol e assist. Fuori, invece, si è guadagnato il rispetto di compagni, staff e tifosi. Nel 2024-25 è stato premiato come migliore giocatore dei Glazier. E oggi è uno dei punti fermi del progetto targato Oliver Glasner.

Dalle Ande all’Europa

Nato il 26 maggio 1996 ad Amalfi, nel cuore montuoso della Colombia, Daniel Muñoz ha imparato presto a conoscere la fatica. La sua carriera è partita nel Rionegro Águilas, una realtà periferica che investe sui giovani. Passa poi all’Atlético Nacional, club di primissimo piano in patria, dove si afferma come titolare e si guadagna la prima chiamata in nazionale. Il salto in Europa arriva nel 2020, quando il Genk lo porta in Belgio. Qui si costruisce un futuro: 4 stagioni, 19 gol e 20 assist da terzino. Il Crystal Palace, nel gennaio del 2024, si muove con decisione: 8 milioni di euro, un contratto fino al 2028 e la certezza che, anche a 27 anni, si può ancora cambiare passo.

Londra lo accoglie, lui risponde

Muñoz si presenta in Premier League con il solito stile sobrio. Nessuna dichiarazione eclatante, nessun post autocelebrativo. Ma poi inizia a giocare. E a correre. Sempre. Ovunque. Per tutti. Sotto la guida di Glasner, il Palace passa alla difesa a tre, con terzini molto alti e larghi, quasi esterni veri. È il modulo ideale per esaltare le qualità di Muñoz, che interpreta il ruolo con energia e sapienza. Le sue sovrapposizioni sono continue, i rientri sempre puntuali. E in zona offensiva fa spesso la differenza: nella sua prima stagione completa, mette a referto 6 gol e 6 assist in 49 presenze tra campionato e coppe. Numeri che fanno rumore, perché accompagnati da una costanza rara. Non sbaglia mai l’approccio: una garanzia.

Spirito sudamericano

Potenza, un metro e 81, resistenza da maratoneta, cambio di passo bruciante. Tecnicamente è migliorato molto: i suoi cross sono diventati più precisi, la gestione del pallone più sicura. Ma è la sua mentalità a fare la vera differenza. È un giocatore che non si risparmia, che interpreta ogni partita come una finale, che mette il gruppo davanti al proprio ego. Non cerca i riflettori, ma spesso finisce sotto di essi per merito. Proprio come accade nella nazionale colombiana, dove è ormai un titolare fisso: 42 presenze, 3 gol, 4 assist e un rendimento sempre elevato.

La Premier lo ha consacrato

Il 2024-25 è stato l’anno della svolta. Premiato giocatore dell’anno dal club e dai compagni, Daniel Muñoz ha attirato su di sé l’interesse di mezza Premier. Liverpool e Manchester City hanno chiesto informazioni. Il suo cartellino, ora, vale venticinque milioni. Il Palace, però, non ha alcuna intenzione di lasciarlo partire. Almeno non subito. “Daniel è un simbolo di quello che vogliamo costruire qui”, ha detto Glasner. “Ha etica, ha carisma, ha qualità. È il nostro esempio.”

Non solo corsa

A 29 anni, Muñoz è diventato uno dei migliori terzini del campionato inglese. È un leader silenzioso, un esempio. Ha vissuto tutto: la gavetta e il riscatto. Ha un contratto fino al 2028. Il prossimo step potrebbe arrivare presto. Ma Daniel Muñoz non ha fretta. Perché il suo calcio è corsa e pazienza.


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