© Getty Images Lewis Miley, l’attrazione del Newcastle
Nel nord-est dell’Inghilterra, dove il calcio è religione e ogni bambino sogna St James’ Park, Lewis Miley è più di una promessa: è un piccolo simbolo. Un ragazzo nato per indossare quella maglia, cresciuto a pochi chilometri dallo stadio, con un cuore da ultras. Ha 19 anni, eppure gioca con la calma di chi ne ha trenta. Nessuna forzatura, nessun clamore: solo qualità, intelligenza e visione. Miley non ha bisogno di esagerare per farsi notare. Gli basta toccare il pallone. E, da un po’, anche in Europa hanno iniziato a notarlo.
Il ragazzo di Durham
Lewis è nato il primo maggio del 2006 a Stanley, nella contea di Durham. Un contesto semplice, periferico, dove si cresce con il pallone e l’accento marcato del nord. Entra nell’Academy del Newcastle a sette anni. Non ci arriva per caso: il fratello maggiore, Jamie, gioca già nei settori giovanili del club. Ma Lewis dimostra subito di essere diverso. I tecnici parlano di lui come di un “veterano in un corpo da bambino”. Non solo perché ha talento, ma per come lo usa. Non corre a vuoto, fa scelte giuste.
Quella tournée in Arabia Saudita
Nel 2022, a 16 anni, parte per la tournée invernale in Arabia Saudita con la prima squadra. Eddie Howe lo osserva, lo mette alla prova e capisce che è già pronto. A dicembre, nella sfida contro l’Al Hilal, lo lancia in campo. Il debutto vero arriva pochi mesi dopo: 28 maggio 2023, Stamford Bridge, contro il Chelsea. Entra al 76’, diventa il più giovane esordiente del Newcastle in Premier. Ha 17 anni e 27 giorni. Non trema. Non sbaglia. Anzi, tiene palla, distribuisce, guida. Come se giocasse lì da sempre. Il 2023-24 è l’anno della consacrazione per Lewis Miley. Il Newcastle, colpito da una serie di infortuni, si affida a lui sempre più spesso. E lui ripaga con prestazioni da professionista consumato. Tante tappe da applausi. Il 7 novembre 2023 debutta in Champions contro il Borussia Dortmund. Diventa il più giovane esordiente europeo della storia del club (17 anni e 191 giorni). Il 25 novembre serve il primo assist in Premier contro il Chelsea. È il più giovane a farlo nella storia dei Magpies (17 anni e 208 giorni). Il 28 novembre è titolare al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain. È il terzo inglese più giovane di sempre a partire titolare in Champions (dietro solo a Foden e Bellingham). Il 13 dicembre inventa un assist contro il Milan in Champions. E il 16 dicembre arriva anche il primo gol in Premier contro il Fulham. Diventa il più giovane marcatore del Newcastle. Miley chiude la stagione con 28 presenze tra campionato, coppe e Champions, un gol, tre assist e la fiducia totale di Howe.
Visione e maturità
Miley è un centrocampista di pensiero, non solo di corsa. Può giocare da mezzala sinistra, ma anche da regista o trequartista. Sa giocare a un tocco, cambia gioco con naturalezza e soprattutto non forza mai il colpo. È il classico “giocatore da sistema” che migliora la squadra, qualunque sia il modulo. È alto un metro e 89, è un destro naturale. Ha imparato a usare il corpo, a proteggere il pallone, a gestire il pressing. Non ha un passo bruciante, ma compensa con intelligenza e tempi di gioco. Tra gli addetti ai lavori si sente spesso una frase: “Miley è più adulto del suo passaporto”.
L’Inghilterra lo osserva
Ha rinnovato il contratto fino al 2029. Il ct Thomas Tuchel lo studia. Per ora ha brillato con l’Under 20. Manchester City, Arsenal e Bayern lo seguono. Il Newcastle lo considera incedibile, salvo offerte irrinunciabili. E lo stesso Lewis non sembra avere fretta: “Gioco nel club che amo, con una squadra che mi fa crescere ogni giorno”.
