João Simões, che derby tra City e United
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João Simões, che derby tra City e United

I due club di Manchester lavorano per assicurarsi il nuovo regista dello Sporting Lisbona: classe 2007, passaporto portoghese, ha una clausola da ottanta milioni
Stefano Chioffi
3 min

Ha una clausola da ottanta milioni. Lo Sporting ha infilato in cassaforte il contratto di João Simões, regista, classe 2007, entrato nei piani del Manchester United e del City. Un derby di mercato che si sta sviluppando dietro le quinte e potrebbe accendersi a gennaio, anche se allo stadio José Alvelade sperano di trattenerlo fino a giugno. João Simões è nato a Portimão, è il nuovo faro dello Sporting: un ragazzo che unisce intelligenza, tecnica e naturalezza. È alto un metro e 75, pesa 71 chili, il suo calcio è metodo e geometria. Passo leggero e controllo morbido: João non gioca mai di fretta, ma sempre al ritmo giusto. Ogni tocco è pensato, ogni passaggio ha un peso. Detta tempi e soluzioni, senza mai forzare.

Il Silves e il Portimonense

La sua storia inizia nel sud del Portogallo, tra le giovanili del Silves e del Portimonense, due società che conoscono bene il valore del lavoro. A undici anni lo Sporting lo chiama all’Accademia Cristiano Ronaldo di Alcochete, il vivaio che ha formato generazioni di talenti. È lì che Simões cresce, studia, assimila la mentalità che distingue i giocatori cresciuti in casa biancoverde. È mancino. Gli allenatori ne intuiscono subito la stoffa: disciplina, curiosità, senso tattico. Non ha la fisicità di un centrocampista difensivo né la genialità di un trequartista, ma la sua lettura del gioco è una mappa definita. 

Il primo gol

Concentrato, attento ai dettagli. Il 25 gennaio del 2025, contro il Nacional, ha segnato il primo gol in campionato, confermando che dietro la mente da regista c’è anche l’istinto del giocatore totale, capace di inserirsi e incidere. La sua forza è la velocità di pensiero. In mezzo al traffico del centrocampo, João sembra avere un secondo in più per decidere. Sceglie la giocata giusta, sa quando verticalizzare o rallentare, quando rischiare e gestire. La tecnica è pulita, essenziale, mai ostentata. La sua eleganza è fatta di semplicità. È affascinato dai grandi interpreti del ruolo – Busquets, Modrić, Kroos – e li cita come modelli. Ne imita la calma, la postura, la capacità di ragionare sotto pressione. Ha vinto un campionato e una Coppa del Portogallo. 

Gli schemi di Rui Borges

Con la maglia del Portogallo Under 17 è stato capitano nella cavalcata all’Europeo 2024, traguardo sfumato in finale dopo la sconfitta per 3-0 contro l’Italia. Lo Sporting ha respinto i primi sondaggi di Premier League e Bundesliga. Nessuna trattativa. Per portarlo via c’è solo un sistema: pagare la clausola. Niente sconti.


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