Grosjean crede negli esports: "Saremo i pionieri"

La squadra dell'ex pilota di Formula 1, la R8G Esporst, ha partecipato all'evento realizzato dal Cio a margine dei giochi Olimpici
Grosjean crede negli esports: "Saremo i pionieri"© Getty Images for FIA
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Voglio che diventiamo pionieri”: sono queste le parole con le quali Romain Grosjean, ex pilota di F1, categoria nella quale vanta 179 Gran Premi, commenta la partecipazione del suo pilota, Baptiste Beauvois, alle Olympic virtual series, competizione creata a margine delle olimpiadi di Tokyo 2020 che, a causa della pandemia, inizieranno solo tra qualche settimana.

Grande attenzione per il simracing

Unico pilota francese in gara nella competizione, il venticinquenne Baptiste Beauvois rappresenta R8g Esport, team fondato, come detto, da Romain Grosjean nel 2020. In una recente intervista a l'Equipe il patron della scuderia virtuale spiega che, anche prima della fondazione della stessa scuderia virtuale, la sua attenzione era spesso rivolta al mondo del simracing e dell'esport; una spinta decisiva per trasformare questa attenzione in azione è stata fornita dal contenimento causato dalla pandemia, che ha costretto anche il mondo dello sport a cercare strade innovative per mantenersi attivo e coinvolgente. Così come probabilmente ha contribuito il periodo di inattività a cui è stato costretto Grosjean dopo il terribile incidente in Bahrain il 29 novembre 2020 a bordo della sua Haas.

La nascita di R8G

Ecco dunque che, proprio durante le lunghe giornate di lockdown, l'idea di sviluppare qualcosa di nuovo ha iniziato a prendere forma e Grosjean, grazie anche all'aiuto e al supporto di numerosi esperti del mestiere, è arrivato a fondare la sua scuderia virtuale. La R8g nasce ufficialmente ad aprile 2020 e, nel giro di qualche mese, riesce ad affermarsi come team di riferimento in Francia e nel mondo, basando la sua attività, neanche a dirlo, sulla Formula1; Grosjean appare entusiasta di poter garantire a numerosi giovani la possibilità di sviluppare la propria passione aiutandoli, magari, a diventare dei veri professionisti. A dare ulteriore visibilità al team ci ha pensato Baptiste Beauvois, unico francese in gara all'Olympic virtual series, dove mercoledì 23 giugno si è disimpegnato nella prova di Gran Turismo, gioco di simulazione di auto più giocato al mondo, chiudendo dietro al nostro Valerio Gallo

Cosa serve ancora agli esport secondo Grosjean

“Voglio che diventiamo dei pionieri” è il credo di Grosjean quando viene interrogato sugli obiettivi della sua squadra: pur consapevole delle difficoltà a cui deve far fronte (sono solo due i giocatori che la R8G può permettersi di assumere a tempo pieno), insiste sulla necessità di aver ben chiara la strada che permetta di anticipare la concorrenza in tempistiche e in qualità del lavoro. Numerosi risultano i progetti che vedono impegnata la R8G, da rFactor2 a iRacing (simulazione molto interessante per la sua vista, interamente sull'abitacolo), oltre a Gran Turismo, che ha portato Beauvois, come detto, alle Olympic virtual series. L'ex pilota svizzero naturalizzato francese insiste su due capisaldi fondamentali per lo sviluppo di un modello di busyness efficace: un numero maggiore di competizioni con premi in denaro e un consolidamento del rapporto tra sport ed esport, con una manovra che permetta alla modernità di insinuarsi nelle pieghe degli sport “tradizionali”.

Il successo delle Olympic virtual series

La riflessione finale di Grosjean, visto il suo passato da pilota di F1 e il suo presente da pilota di Indycar, ha un'autorità non discutibile e apre un'interessante riflessione: l'allenamento necessario per poter gareggiare nelle competizioni virtuali sarebbe simile, se non addirittura paragonabile a quello dei piloti “reali” e, anche grazie ad iniziative come l'Olympic Virtual Series, veri e propri campioni stanno ottenendo la visibilità che meritano. Se il Cio stesso sta valutando gli sport virtuali per le Olimpiadi del 2028 è evidente la portata del cambiamento in atto; cambiamento che, grazie a campioni dello sport che investono e si dedicano all'esport, come Romain Grosjean e la sua R8G, non potrà che essere sempre più radicato nel nostro modo di giocare e vivere la passione sportiva.


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