Ferrari, incubo Vasseur: Mekies può contattare tutti i fuoriclasse di Maranello!

L'ex direttore sportivo, ora in Alpha Tauri, comincia ad assumere i colleghi della Rossa: il primo è Matassa. Adesso serve proprio che la Scuderia reagisca
Ferrari, incubo Vasseur: Mekies può contattare tutti i fuoriclasse di Maranello!© ANSA

Faceva un caldo boia alla fine di luglio quando, per parlare in santa pace con Fred Vasseur, riparammo per un pranzo al Montana, il che è pur sempre un bel modo di soffrire. Tra le cose che il team principal ci riferì, ce n’era una che apriva un’interessante prospettiva: «Arriveranno ottanta persone, metà in sostituzione di chi esce, per rafforzare la Scuderia». In questo modo rassicurò un po’ tutti sul fatto che sì, effettivamente un po’ di gente se n’era andata (disgraziatamente anche Laurent Mekies che lo stesso Vasseur aveva definito «una colonna della Ferrari»), ma in tanti sarebbero arrivati a fortificare la squadra.

Loic Serra arriverà solo a fine 2024

L’estate è finita, le foglie sono cadute, il freddo è arrivato e ora le giornate già fanno stretching in direzione della primavera, ma nomi nuovi zero. Non un annuncio, neanche per Loic Serra in arrivo da Mercedes: costretto a un lungo “gardening”, sarà in servizio solo a fine 2024, dunque arrivederci fra un anno. Solo a metà dicembre, stimolato sull’argomento nel corso del pranzo pre-natalizio con la stampa di Formula 1, Vasseur è tornato a spiegare che «non farò nomi, non mi piace fare nomi». E per lui sarà pure un male questo disturbo, ma è un male necessario: non è possibile né giusto che la Ferrari dia l’impressione di non reagire alle partenze dei suoi ingegneri. All’interno della squadra si respira un’aria positiva: è diffusa la sensazione di aver intrapreso la strada tecnica giusta; il nascituro progetto 676 (presentazione il 13 febbraio) dà la possibilità di apportare quelle modifiche profonde che il regolamento 2023 impediva in corso d’opera.

L'ex Mekies fa spesa in Ferrari

L’ultimo in ordine di tempo ad andare via è stato Marco Matassa, facilmente identificabile dal cespo di capelli assimilabile al cognome. L’accademia FDA è passata nelle mani di Jock Clear ad interim, e qui vi anticipiamo la destinazione dell’ingegnere capellone: l’Alpha Tauri. A Faenza circola entusiasmo per l’imminente arrivo di Matassa, che poi in realtà è un ritorno, visto che dalla Toro Rosso era arrivato nel 2018. Ma la cosa inquietante è che da una manciatina di giorni il team principal di quella squadra sia proprio Laurent Mekies, pericoloso per Maranello perché ha un quadro dettagliato e preciso degli uomini cruciali del Cavallino, con tutti i loro numeri di telefono! Come non bastasse, è anche molto facile spostarsi con la famiglia dall’Emilia alla Romagna, mentre la Ferrari, per fare la spesa nel perfido Northamptonshire deve convincere ingegneri, mogli, addirittura figli. Un’operazione da sempre problematica, divenuta anche più difficile con la Brexit. Proprio nell’incontro al riparo dalla calura Vasseur aveva detto di Mekies: «Resteremo amici anche da rivali». Il problema è che quello ora ha preso ad agire da rivale, pur rimanendo amico.


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Ferrari più attrattiva

Però conta sempre quella parola magica: attrattività. Se un team ha prospettive di crescita in chiave mondiale, i tecnici sono disposti anche a torcere qualche esigenza familiare per raggiungerlo. Oggi la Ferrari è discretamente attrattiva nonostante le molte, troppe uscite di gente talvolta sconosciuta ma preziosa (un esempio è Eric Meignan, motorista calcolista passato in Renault). Al momento la F2024, o comunque si chiamerà, nelle simulazioni mostra qualcosa come sette decimi di miglioramento rispetto alla SF-23 di fine campionato, che male proprio non era. Anzi, il Mondiale era finito in crescita: la Scuderia ha mancato il secondo posto ma può recriminare sul tombino di Las Vegas. Senza quella bomba sotto alla Rossa di Carlos Sainz, la Ferrari avrebbe chiuso davanti alla Mercedes e forse addirittura con due vittorie (oltre a quella di Singapore) a rompere l’assolo della Red Bull.

Ancora Byrne

Esce dal gruppo Formula 1 anche l’ex stratega Iñaki Rueda, e nessuno si straccerà le vesti: in ottimi rapporti con l’azienda, potrebbe essere impiegato in altri reparti. Mentre dal muretto non si smuoverà l’attuate responsabile Ravin Jain: bersaglio di frecce non meno di San Sebastiano, è difeso da Vasseur con la stessa convinzione con cui Mattia Binotto proteggeva Rueda. E però, sempre attorno agli stessi nomi giriamo. La nuova Ferrari non può essere impersonata da Rory Byrne, bravo quanto si vuole ma ottuagenario a giorni, costantemente presente a Maranello. E allora D’Alema reagisci, di’ una cosa – pardon – Vasseur reagisci, di’ una cosa sui nuovi ingegneri in arrivo. Prima che torni il caldo.


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Faceva un caldo boia alla fine di luglio quando, per parlare in santa pace con Fred Vasseur, riparammo per un pranzo al Montana, il che è pur sempre un bel modo di soffrire. Tra le cose che il team principal ci riferì, ce n’era una che apriva un’interessante prospettiva: «Arriveranno ottanta persone, metà in sostituzione di chi esce, per rafforzare la Scuderia». In questo modo rassicurò un po’ tutti sul fatto che sì, effettivamente un po’ di gente se n’era andata (disgraziatamente anche Laurent Mekies che lo stesso Vasseur aveva definito «una colonna della Ferrari»), ma in tanti sarebbero arrivati a fortificare la squadra.

Loic Serra arriverà solo a fine 2024

L’estate è finita, le foglie sono cadute, il freddo è arrivato e ora le giornate già fanno stretching in direzione della primavera, ma nomi nuovi zero. Non un annuncio, neanche per Loic Serra in arrivo da Mercedes: costretto a un lungo “gardening”, sarà in servizio solo a fine 2024, dunque arrivederci fra un anno. Solo a metà dicembre, stimolato sull’argomento nel corso del pranzo pre-natalizio con la stampa di Formula 1, Vasseur è tornato a spiegare che «non farò nomi, non mi piace fare nomi». E per lui sarà pure un male questo disturbo, ma è un male necessario: non è possibile né giusto che la Ferrari dia l’impressione di non reagire alle partenze dei suoi ingegneri. All’interno della squadra si respira un’aria positiva: è diffusa la sensazione di aver intrapreso la strada tecnica giusta; il nascituro progetto 676 (presentazione il 13 febbraio) dà la possibilità di apportare quelle modifiche profonde che il regolamento 2023 impediva in corso d’opera.

L'ex Mekies fa spesa in Ferrari

L’ultimo in ordine di tempo ad andare via è stato Marco Matassa, facilmente identificabile dal cespo di capelli assimilabile al cognome. L’accademia FDA è passata nelle mani di Jock Clear ad interim, e qui vi anticipiamo la destinazione dell’ingegnere capellone: l’Alpha Tauri. A Faenza circola entusiasmo per l’imminente arrivo di Matassa, che poi in realtà è un ritorno, visto che dalla Toro Rosso era arrivato nel 2018. Ma la cosa inquietante è che da una manciatina di giorni il team principal di quella squadra sia proprio Laurent Mekies, pericoloso per Maranello perché ha un quadro dettagliato e preciso degli uomini cruciali del Cavallino, con tutti i loro numeri di telefono! Come non bastasse, è anche molto facile spostarsi con la famiglia dall’Emilia alla Romagna, mentre la Ferrari, per fare la spesa nel perfido Northamptonshire deve convincere ingegneri, mogli, addirittura figli. Un’operazione da sempre problematica, divenuta anche più difficile con la Brexit. Proprio nell’incontro al riparo dalla calura Vasseur aveva detto di Mekies: «Resteremo amici anche da rivali». Il problema è che quello ora ha preso ad agire da rivale, pur rimanendo amico.


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