Ferrari più attrattiva
Però conta sempre quella parola magica: attrattività. Se un team ha prospettive di crescita in chiave mondiale, i tecnici sono disposti anche a torcere qualche esigenza familiare per raggiungerlo. Oggi la Ferrari è discretamente attrattiva nonostante le molte, troppe uscite di gente talvolta sconosciuta ma preziosa (un esempio è Eric Meignan, motorista calcolista passato in Renault). Al momento la F2024, o comunque si chiamerà, nelle simulazioni mostra qualcosa come sette decimi di miglioramento rispetto alla SF-23 di fine campionato, che male proprio non era. Anzi, il Mondiale era finito in crescita: la Scuderia ha mancato il secondo posto ma può recriminare sul tombino di Las Vegas. Senza quella bomba sotto alla Rossa di Carlos Sainz, la Ferrari avrebbe chiuso davanti alla Mercedes e forse addirittura con due vittorie (oltre a quella di Singapore) a rompere l’assolo della Red Bull.
Ancora Byrne
Esce dal gruppo Formula 1 anche l’ex stratega Iñaki Rueda, e nessuno si straccerà le vesti: in ottimi rapporti con l’azienda, potrebbe essere impiegato in altri reparti. Mentre dal muretto non si smuoverà l’attuate responsabile Ravin Jain: bersaglio di frecce non meno di San Sebastiano, è difeso da Vasseur con la stessa convinzione con cui Mattia Binotto proteggeva Rueda. E però, sempre attorno agli stessi nomi giriamo. La nuova Ferrari non può essere impersonata da Rory Byrne, bravo quanto si vuole ma ottuagenario a giorni, costantemente presente a Maranello. E allora D’Alema reagisci, di’ una cosa – pardon – Vasseur reagisci, di’ una cosa sui nuovi ingegneri in arrivo. Prima che torni il caldo.