Ferrari, gli acuti di Sainz e la domanda: giusto prendere Hamilton?

A Suzuka con piccoli aggiornamenti per capire meglio la Rossa. I simulatori dicono: passo gara vicino a Red Bull
Fulvio Solms
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L'importante è che vinca una Ferrari prescindendo dal pilota, ecco, questa oggi è una verità permeata dal luogo comune. Ci sono momenti storici in cui il successo di un determinato pilota può cambiare la percezione della qualità dell’intera Scuderia. Charles Leclerc e Carlos Sainz con il loro bel rapporto, a oggi franco e sereno, inevitabilmente rappresentano il confine del dubbio tra giusto e sbagliato. 

Ferrari, il dubbio tra Hamilton e Sainz 

La rappresentazione è binaria. Se vince Leclerc – laddove il concetto di vittoria va inteso in senso lato e non è necessariamente legato al primo posto nel GP, che peraltro gli manca dal 2022 – si ha l’impressione di una squadra che va nella direzione giusta: la Ferrari ha fatto bene a puntare sul suo ex allievo, e anche l’ingaggio di Lewis Hamilton dal 2025 è azzeccato. Rompe gli schemi chi vuole sovvertire i valori. Se vince Sainz – se è primo come in Australia, ma anche se il giorno dopo un intervento chirurgico è nel box con le cuffie – la percezione è affatto diversa e il dubbio avanza: avranno fatto bene a consegnare alla concorrenza uno così veloce e laborioso, giovane ma esperto, determinato e dedito al collettivo? Davvero è meglio avere il quarantenne onusto di gloria, per quanto fortissimo? Le risposte non sono scontate e, appunto, i pareri contrari sono aumentati dopo la doppietta di Melbourne, con Sainz davanti fin dal sabato. 

Formula 1, tensione sul mercato 

Da venerdì si gira in Giappone con qualche piccolo sviluppo – non ancora determinante – da parte dei team: un appuntamento che è molto nelle corde di Leclerc, ma al quale Sainz arriva con un grande abbrivio psicologico. Alcuni dati di simulazione parlano di una Rossa prossima alla Red Bull sul passo di gara. Di sicuro lo spagnolo farà di tutto per trasformarlo in un nuovo spot pubblicitario di sé stesso sul mercato dei piloti, dove si cominciano a registrare tensioni. Dalla Germania Auto Motor und Sport, solitamente molto informato e certamente vicino all’Audi, riferisce di un Andreas Seidl (a.d. di Sauber che diverrà Audi nel 2026) scalpitante per avere una risposta dallo spagnolo entro due settimane, volendo sistemare ora quella casella nella complessa pianificazione del debutto in Formula 1. Al contrario Sainz tentenna perché l’opzione-Sauber comporta incognite risolvibili solo nel lungo termine mentre lui, in palla, vuole subito una macchina competitiva. Piace a Red Bull che però prima dell’estate non deciderà la sorte di Perez, piace ad Aston Martin che avrebbe offerto un assegno in bianco ad Adrian Newey, piace a Mercedes, che però non ha più il tocco magico. Piace a tutti come fosse un’azione sottovalutata in borsa, e foriera di grandi guadagni.  

Il pensiero di Domenicali 

«Carlos è l’unico ad averci battuto nell’ultimo periodo (quasi un anno e mezzo, Russell nel GP Brasile 2022, ndr) e sembra la nostra nemesi», ha osservato Christian Horner dopo il GP d’Australia, per poi aggiungere di aver visto «un tipo molto veloce, vincente e senza contratto per il 2025». Stefano Domenicali è convinto che la sostituzione di Sainz con Hamilton sia stata giusta: «Lewis se la vedrà con Leclerc, che non è un gregario. È stata una grande operazione non solo di marketing, e sbaglia chi crede che non ci sia bisogno di uno come lui». «La vita a volte è pazzesca – ha detto il defenestrato di successo – Sono ancora senza lavoro per il prossimo anno, ma immagino che quanto sto facendo mi aiuterà a trovarne uno. Voglio continuare a dimostrare che quando mi danno una macchina vincente posso farcela», ha detto Sainz. Sente forse di poter essere una spina nel fianco di Leclerc anche a Suzuka, dove Charles conta di rifarsi. La Ferrari confida in un acuto di Charles, anche per rimettere la chiesa al centro del villaggio. 


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