"Da quando Senna non corre più": perché Cesare Cremonini ha commosso tutti

Non solo musica, ma anche un meraviglioso post su Instagram che ci ha ricordato perché la morte di Ayrton è anche un messaggio di vita
Chiara Zucchelli
3 min

I ragazzi di ieri, come lui, se lo ricordano perché è stato il primo vero momento di lutto collettivo in cui hanno capito cosa volesse dire diventare grandi. Gli uomini e le donne di allora sanno perfettamente dove fossero e cosa facessero in quel momento. Chi fa comunicazione ne ha sentito parlare sempre perché se muore un personaggio così, di primo maggio, quando i giornalisti non lavorano, i social non erano neppure nei pensieri dei fondatori di Facebook e il web stava per invadere le nostre vite, è un fatto storico. La scomparsa di Ayrton Senna ha segnato la storia della Formula 1, dello sport e, a suo modo, anche della comunicazione ed è per questo che oggi, a 30 anni da quel primo maggio 1994, tutti ne parlano. Chi lo ricorda, chi vuole sapere: il mondo, oggi, si divide in queste due categorie nel nome di Senna. A rendergli omaggio, tra gli altri, Cesare Cremonini: il cantautore di Bologna lo ha già fatto in una sua canzone "Marmellata #25" e quel "Da quando Senna non corre più" è diventato un manifesto di dolce e aspra malinconia. Cremonini, però, ha voluto anche scrivere un pensiero su Instagram che non è stato solo un omaggio alla sua morte, ma un messaggio di vita. Che parte da Imola e arriva fino in Brasile, dove oggi Senna riposa. Si spera in pace.

Senna, le parole da brividi di Cremonini

"Ero a Imola il primo maggio 1994, nella tribuna davanti al rettilineo, insieme a mio padre e mio fratello. Ricordo ogni momento di quella giornata, dalla partenza al mattino presto fino al rombo dell'elicottero che portava Senna verso l'ospedale Maggiore di Bologna. Di quel giorno mi è rimasto dentro il silenzio che ci ha accompagnato fino a casa": è questo l'inizio del racconto di Cremonini su Instagram. Un racconto che accomuna tanti: spesso, negli anni, al Primo Maggio 1994 è stata associata la parola silenzio. Che faceva un rumore fortissimo, però. Scrive ancora Cesare: "Perché la morte di un poeta è così diversa da tutte le altre? Non è così quando muore un eroe. Alla morte dei poeti non ci sono favole da tramandare ai posteri, gesti da emulare. Quando muore un poeta quel che resta è qualcosa di profondo e misterioso come succede con le divinità. E' questo che ha lasciato Senna, che non era un eroe. Nella letteratura dello sport Senna è stato un poeta. Io - prosegue Cremonini - sono diventato un po' più grande quel primo maggio a Imola. Le domeniche non hanno più avuto lo stesso sapore infantile. Di carezze e di bisticci. Un po' di quel silenzio mi è rimasto dentro e qualche anno dopo è diventato musica. "Da quando senna non corre più non è più domenica". E non si dimentica". Vero. Ed è proprio per questo che non è solo morte o solo sport: è vita. 


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