Leclerc si candida come primo degli altri

Il terzo posto a Spa ha ridato ottimismo alla Ferrari. Ora c’è la sosta e alla ripresa il campionato dovrà dare nuove risposte. Vasseur: "Piedi saldi per terra e lavorare con calma"
Leclerc si candida come primo degli altri© Getty Images
Giorgio Burreddu
4 min

Forse, hanno ragione gli equilibristi: ci vuole sempre una via di mezzo. E ha ragione Fred Vasseur, che di equilibrismo se ne intende. «Sette giorni fa eravamo qui a dire che la McLaren volava, mentre noi eravamo in una situazione difficile. Oggi siamo sul podio e la McLaren è dietro». Dopo Spa sembra che in casa Ferrari sia tornato il sereno. O, almeno, l’ottimismo. Ma Fred non si sbilancia: «Credo si debba mantenere saldamente i piedi per terra, lavorare con calma e affrontare gara dopo gara. Dietro le Red Bull il confronto è così serrato da passare dalla seconda alla decima posizione per due decimi». Ci sono due Mondiali in uno. E al primo la Ferrari non partecipa. È quello di Max Verstappen e delle Red Bull, più veloci del vento e oltre. Ma l’altro campionato, quello delle squadre che di alieno hanno poco, è comunque alla portata della Rossa.  

Leclerc, il passo gara

La terza posizione in Belgio ne è la certificazione. Piedi per terra, come dice Vasseur, ma cuore a mille per la scuderia di Maranello che adesso può andare in vacanza perlomeno con l’anima leggera. Il rientro dalle ferie dovrà però confermare le attese, la Ferrari dovrà mettere il turbo. Zandvoort prima, Monza poi: un dittico che può mettere la Ferrari nelle condizioni migliori. Non per il campionato, ormai quello è andato. Ma per regalarsi un po’ di convinzione. Non solo. Dopo la sosta ci saranno tre gp in quattro settimane. Quello che accade alle spalle della Red Bull non lascia ipotizzare nulla. Cosa farà la Mercedes? E la McLaren? Anche l’Aston Martin dirà la sua. Non ci sono gerarchie stabili. Ma è proprio questo che può dare spunti alla Ferrari. Quello conquistato da Leclerc a Spa è un podio dunque importante perché arrivato al termine di un fine settimana non sempre facile. Il passo, hanno detto i protagonisti alla fine, c’era. Nella F1 significa almeno toglierti di mezzo l’imbarazzo della lentezza. «Non credo sia un problema di gestione in assoluto - ha spiegato Vasseur nel post gara - quando hai ritmo non devi spingere sempre al massimo, riesci a gestire le gomme. Quando il passo di gara non è buono si spinge troppo per tenere il ritmo degli avversari, e si finisce con l’essere troppo aggressivi con gli pneumatici». Equilibrio, siamo sempre lì. 

Ferrari, la condizione

Il terzo posto è un podio bello perché dà alla Ferrari un po’ di sicurezza. Tutti abbiamo bisogno di certezze, anche la scuderia più quotata del mondo. Tutti avevano negli occhi ancora le brutte prestazioni a Silverstone e a Budapest. Spa ha cancellato tutto. «Questa prima metà di stagione è vissuta di molti alti e bassi, ma ho visto una bella reazione alle ultime gare che non erano andate come avremmo voluto. Stiamo iniziando ad avere un quadro migliore della situazione, sappiamo dove siamo deboli e quali sono i punti di forza, ma non entrerò nel dettaglio». Se Carlos Sainz ha dovuto fare i conti con la sfortuna (praticamente fuori al primo giro per un errore di Piastri), Leclerc ha avuto in pugno la situazione. Un bel segnale, anche perché si è corso con i soliti riferimenti delle prove libere e con condizioni di pista da diventare matti. Prima full-wet, poi intermedie e slick. Lavorare sulla velocità, sulla stabilità, sul pacchetto intero. Lavoro ce n’è. Il podio ha però regalato a tutti un sorriso. È Spa: una pista così, piena di magia e incertezza. Domarla, seppur nei limiti di una Red Bull supersonica, dà alla Ferrari un segno: la strada è lunga, ma la direzione è quella giusta. 

 

 


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