Ferrari, Sainz e Leclerc ci mettono il sale

Leggi il commento sul momento dei due piloti della Rossa dopo il GP del Giappone
Mauro Coppini
2 min

C'è aria di festa a Suzuka. Le monoposto sono ferme ma gli spettatori in tribuna si agitano. Mettendo in evidenza magliette e cappellini. Variamente colorati che costruttori e piloti hanno messo preventivamente in vendita. In pista le auto sono ferme nei loro box, ma ci pensa la sfilata di bambini colorati, tenuti per mano dal presidente della Liberty Media Stefano Domenicali, a invadere la pista. Poi c’è la gara. E l’incidente. Al primo giro, tra Albon e Ricciardo. E d’incanto la Formula 1 ritorna se stessa. Con lo spettacolo che lascia spazio alla drammaticità. Due auto contro le barriere e i piloti in pista a chiedere con genuina apprensione ai box, i risultati dell’impatto. D’improvviso i cartoni animati che hanno fatto da protagonisti in un divertente avanspettacolo si trasformano in una immagine che non perdona.

Sainz e Leclerc accendo il GP del Giappone

E così se la la gara di Suzuka non comporta particolari attenzioni sul piano della competizione, resta il fatto che la sua modestia si confronta con uno scontro fino all’ultimo sangue che fa della pista un parco giochi. Perché il rapporto tra competizione e spettacolo non sembra trovare un equilibrio accettabile. E se l’obiettivo è quello di moltiplicarne gli effetti economici allora è comprensibile l’idea di fare della MotoGp un “tappetino” buono per raccogliere le briciole di una Formula 1 che, non a caso, ritrova in una improvvisa Ferrari il condimento più opportuno per ravvivare una minestra “scipita” per la quale Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno trovato il migliore dei condimenti.


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