
Cosa succede quando si sta morendo? Cosa accade negli ultimi secondi di vita? La neuroscienziata Jimo Borjigin studia questo aspetto da molti anni e ha scoperto che, anziché spegnersi lentamente, l'attività del cervello aumenta prima di spegnersi. Ma perché l'attività del nostro cervello aumenta prima di morire? Da oltre un decennio la Borjigin conduce ricerche sul tema e la prima intuizione è arrivata nel 2013, mentre stava analizzando un gruppo di topi. Insieme al suo team ha notato che dopo l'interruzione dell'apporto di ossigeno, il cervello dei ratti mostrava un aumento significativo dell'attività dei neurotrasmettitori. Due anni dopo, nel 2015, un altro studio ha affermato che i cervelli morenti non solo si spengono immediatamente, ma raggiungono anche un punto di iperattività. Ora un altra ricerca, questa volta condotta sugli esseri umani, non sembra lasciare dubbi.
Cosa succede al cervello nelle ultime ore di vita
Di recente, Jimo Borjigin e la sua squadra hanno condotto un'altra analisi su esseri umani in coma sottoposti a supporto vitale (ovviamente con l'autorizzazione delle loro famiglie). I ventilatori sono stati rimossi contemporaneamente al monitoraggio del cervello mediante elettroencefalografia, scoprendo che due dei quattro pazienti registravano un'intensa attività cerebrale con onde gamma chiaramente associate a funzioni cognitive complesse, tra cui la memoria. Ma c'è una differenza rispetto ai ratti: negli animali l'attivazione del cervello è stata generale, mentre negli esseri umani si è verificata solo in alcune regioni. Nello specifico è stato osservato nella corteccia visiva, il che spiega perché una percentuale significativa di persone sopravvissute a un arresto cardiaco riferiscono di aver visto una luce. Questo studio sembra dunque confermare che, invece di spegnersi gradualmente, il nostro cervello diventa intensamente attivo quando manca l'ossigeno.