La Ducati è diventata la più desiderata, anche da Marc Marquez. Per certi versi, lo ha imitato Lewis Hamilton scegliendo la Ferrari. Che ne pensa?
«Marc è Marc, Lewis è un discorso differente, per quanto abbiano vinto tantissimo entrambi. Certo, anche Hamilton scenderà dal mezzo con cui ha fatto la storia. È ovviamente differente dal mio punto di vista: io sono fan di Hamilton e della Ferrari, quindi sono contento di questo sviluppo».
Marquez è uno dei numerosi sfidanti di questa stagione della MotoGP che sta per aprirsi: com’è vivere con gli occhi di tutti addosso?
«Sono contento di vivere questo momento con la Ducati, una moto fantastica, frutto del lavoro mio e degli ingegneri, siamo progrediti negli ultimi anni, e non ci siamo mai fermati. Sono orgoglioso di essere la pedina centrale del gruppo ma, credetemi, il lavoro è condiviso: per ogni grande vittoria, c’è il contributo di una famiglia fantastica rappresentata da un team e una Casa formidabili, mi sento estremamente fortunato a far parte della Ducati».
Con il bis in MotoGP è salito a una quota esplorata soltanto da Valentino Rossi e Marc Marquez: cosa significherebbe il tris?
«Posso soltanto dire che è il mio obiettivo. L’appetito vien mangiando, sono orgoglioso per quanto ho ottenuto ma sono ancora molto giovane. E affamato. Quando vinci senti che non basta mai, l’appetito è tale che un secondo posto non soddisfa più, è una sensazione particolare, ma a suo modo fantastica, anche perché è condivisa con il team».
È più impegnativo preparare il matrimonio con Domizia (il 20 luglio), oppure il tris nella MotoGP?
«Onestamente direi il tris (sorride, ndr). Però la moto 2024 è nata bene, a Valencia lo abbiamo visto: non vedo l’ora di essere a Sepang sulla mia Ducati».