Sinner e Berrettini, l'abbraccio da brividi fuori dal Quirinale

Il campione degli Australian Open protagonista di un gesto bellissimo che ha chiuso la tre giorni romana. Matteo: "Grazie a Jannik, userò questa energia per il mio tennis"
Valerio Minutiello
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L’abbraccio tra Sinner e Berrettini fuori dal Quirinale con il tramonto accanto alla cupola di San Pietro a fare da sfondo è stato la ciliegina sulla torta. L’ultimo bellissimo gesto di questa tre giorni romana di Jannik, prima di prendere l’aereo che lo riporterà a Nizza, e quindi in campo, a fare quello che gli piace di più: giocare a tennis. Sinner era visibilmente emozionato durante il suo discorso davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella suggestiva sala degli specchi.

Il discorso di Sinner al Quirinale

Sinner è entrato insieme con i compagni di squadra Musetti, Arnaldi, e Sonego. Berrettini si è seduto nell’altro lato, vicino al capitano Volandri e a Pietrangeli. Sinner prima della cerimonia si è seduto con in mano il foglio in cui aveva scritto il discorso, durato poco meno di tre minuti: lo ha letto, e ripassato più volte, come uno studente prima dell'esame. Poi è stato impeccabile come al solito. “Abbiamo sofferto tanto a Bologna dove io non ho giocato, e c’è da dare tanto credito a Berrettini che ha sostenuto la squadra a Malaga”, un passaggio del suo discorso.

Berrettini, l'energia positiva e il grazie a Sinner

Berrettini ha ascoltato e ha preso le energie positive che gli servivano dopo l’amaro ritiro prima di iniziare gli Australian Open. Per Matteo è la seconda volta da Mattarella: c’era anche a luglio del 2021, quando è stato accolto insieme con la nazionale di calcio vittoriosa agli Europei, in quanto finalista a Wimbledon con Djokovic. Un'impresa solo sfiorata. 

"E' un momento bellissimo per il tennis italiano - ha detto il tennista romano - Jannik ha fatto un miracolo e userò questa energia per il mio tennis. Le parole di Jannik mi fanno piacere perché sono vere, mi è stato vicino dopo Malaga, siamo diversi ma simili. Rincorriamo tutti e due un sogno, ho sempre saputo che avrebbe fatto grandi cose. C'è un stato un Rinascimento del tennis italiano, questi successi fanno bene al tennis e credo che un momento così è raro in qualsiasi sport". Ora però è il momento di risalire la classifica e stupire chi ormai non ci crede più: "Il mio ritorno? Sto meglio, ma non ancora al 100%. A breve capiremo quali saranno le tappe, l'obiettivo è non avere più questi stop che mi stanno massacrando il fisico ma soprattutto la mente. Sto lavorando duro e mi sto impegnando forse come non mai quindi ho buone sensazioni per il futuro. Questo è il momento in cui sento meno pressioni negli anni, sto pensando solo a divertirmi e non al risultato. Mi sento bene e ci vedremo in campo".

 


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