Bike sharing Uber Jump: Roma ci riprova

Il nuovo servizio di biciclette elettriche è entrato in funzione dal 21 ottobre: copre un'area di 57 chilometri quadrati, costa 20 centesimi al minuto e si può parcheggiare ovunque con lucchetto retrattile. Ma polemiche e primi atti di vandalismo, purtroppo, non sono mancati
Bike sharing Uber Jump: Roma ci riprova
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A Roma nasce Uber Jump, servizio di bike sharing attivo dal 21 ottobre e gestito dalla società americana specializzata in autonoleggio con tassista e cibo a domicilio. Si tratta di una seconda volta per la Capitale, che ci aveva già provato in precedenza con oBike, esperimento fallito dopo pochi mesi con il risultato di tantissime bici vandalizzate e gettate nel Tevere o sui marciapiedi.

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ROMA PER PRIMA - La sindaca Raggi ha annunciato il via del bike sharing con un video su Twitter, perché Roma è la prima città italiana a godere del nuovo servizio. Le bici elettriche dotate di pedalata assistita sono al momento 700, con la previsione di diventare 2.800 nel giro di qualche settimana. L’area dedicata è di 57 km2 e il servizio costa 20 centesimi al minuto, più 50 centesimi per sbloccare la bici. È possibile parcheggiare ovunque, senza postazioni obbligate, anche se Uber consiglia di legarle ad una rastrelliera tramite l’apposito lucchetto retrattile.

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POLEMICHE - Inaugurato il servizio, sono arrivate le prime polemiche: sui social diversi utenti hanno lamentato il costo eccessivo e il fatto che l’area in cui è possibile utilizzare le biciclette è ristretta solo al centro della Capitale. C’è disillusione sull’effettiva utilità del bike sharing e sulla sua “incolumità”.

DANNI SUBITO - Infatti non è tardata ad arrivare la prima notizia di biciclette vandalizzate. La sera stessa dell’inaugurazione, nella zona della Bocca della Verità sono state trovate delle bici rovinate al terreno per opera, non si sa se volontaria o meno, di ignoti. I mezzi non erano stati legati con il sistema retrattile di Uber, pensato proprio per ridurre il rischio di danneggiamenti, ma in ogni caso l’inizio non è confortante. C’è tempo per migliorare il servizio adattandolo alle richieste degli utenti e allargando le zone di competenza, così come c’è tempo per diventare più civili; purtroppo a non avere rispetto si fa molto più in fretta.

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