Nuova Moto Morini X-Cape 650: il nostro test su strada

Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo della nuova e attesa crossover italiana. In anteprima mondiale, l'abbiamo portata tra le strade della Lucania: ecco i nostri voti
Nuova Moto Morini X-Cape 650: il nostro test su strada
Diego D'andrea
9 min

Voce del verbo "esplorare". Ma non solo, perché la Moto Morini X-Cape punta a mettere in campo un concentrato di versatilità e fascino davvero non comune nel segmento delle crossover di fascia media. I suoi punti di forza? Tanti, come state per scoprire; non ultimo l'invitante prezzo d’attacco

Moto Morini X-Cape, il design

La connessione emotiva con l’avventura è il tratto stilistico più evidente già al primo sguardo: ruote a raggi, pneumatici scolpiti, pedane on/off, avantreno a sviluppo verticale “sorretto” dai robusti steli della Marzocchi. Allo stesso tempo, le linee sono filanti, con un ottimo equilibrio dei volumi e un piacevole tocco di aggressività donato dallo “sguardo” minaccioso del gruppo ottico anteriore dotato di luci full-led.
Il commento estetico avremmo potuto lasciarlo, con grande efficacia, agli sguardi che abbiamo incrociato lungo il percorso, tra le case in pietra del centro di Matera e le viuzze acciottolate che tagliano borghi fuori dal tempo. Una moto bella, senza se e senza ma. Tre le colorazioni previste: Red Passion, Carrara White, Smoky Anthracite. VOTO: 9

Contenuti tecnici e dotazioni

Interamente progettata nello stabilimento di Trivolzio, in provincia di Pavia, la X-Cape parla italiano a partire dal tricolore ben impresso sulle carene; anche la scelta della componentistica punta, in parte, al meglio della tradizione nostrana: Marzocchi per la forcella (pluriregolabile, da 50 mm), Brembo per i freni (doppio disco anteriore con pinze flottanti a due pistoncini), Pirelli Scorpion Rally STR come pneumatici di primo equipaggiamento.
Il motore è un bicilindrico parallelo da 649 cm3 non particolarmente esuberante in termini di potenza massima: 60 CV a 6250 giri/min il dato dichiarato (la moto è disponibile anche in versione 35Kw per i possessori di patente A2). Il telaio è un robusto traliccio in acciaio, il forcellone è in alluminio, mentre i cerchi - da 19’’ all'anteriore e 17’’ al posteriore - sono a raggi. Ridotta all’osso l'elettronica: niente riding mode, traction control, o ride by wire (l’acceleratore è di tipo tradizionale); in lista figura solo l’ABS Bosch 9.1 Mb, escludibile attraverso l’apposito comando off-road sul blocchetto sinistro, che al contempo attiva una grafica dedicata sulla strumentazione. Quest’ultima punta su un ampio display TFT a colori da 7’’ con tutte le info sempre a portata di sguardo e un’ottima leggibilità anche in condizioni di luce sfavorevoli. Non manca la possibilità di collegare lo smartphone, per ampliare la gamma di funzioni in termini di connettività, multimedialità e navigazione.
Da segnalare, infine, particolari in genere presenti su mezzi di categoria upper premium, come i blocchetti retroilluminati e i sensori di pressione delle gomme. VOTO: 8

Comfort ed ergonomia

Sella comoda e posizione di guida convincono a pieni voti (apprezzabile la posizione del manubrio, largo e non troppo vicino al busto del pilota). Rimarchevole l’altezza non eccessiva della seduta - 845 mm da terra, che possono scendere a 820 con una modifica optional - che rende la X-Cape accessibile anche ai meno dotati di gamba. Nonostante i 213 kg di peso a secco (circa 228 in ordine di marcia), complici anche i volumi laterali ridotti e il favorevole raggio di sterzata, la gestione del mezzo risulta sempre eccellente, tanto a bassa velocità, quanto nelle manovre da fermo. Meno efficace, invece, la protezione del cupolino (regolabile in altezza senza bisogno di attrezzi), con qualche limite in termini di protettività ad andature autostradali. Per chi percorre tanti chilometri, meglio la versione touring, più ampia e protettiva, reperibile nel catalogo accessori. Da segnalare anche qualche vibrazione superati i 5.000 giri, in particolare in zona sella e pedane. Apprezzabile, la presa di ricarica USB per lo Smart phone. VOTO: 8

Guida ed emozioni

Alzando il ritmo tra le curve, emerge subito come il bicilindrico (che ama girare alto) risulti essere piuttosto tranquillo; più pastoso, che esplosivo. La ciclistica, invece, spicca chiaramente come il fiore all’occhiello di questa moto. Ad ogni livello di inclinazione, la Morini corre come su un binario. Dove la metti sta! Incredibile come in piega, anche pinzando forte, l’effetto autoraddrizzante sia praticamente nullo. Tra le curve, l’invito a osare è costante, così come il piacere di guida. 
Questione di feeling? Si, certo. Ma anche di quote ciclistiche; in particolare quelle dell’avantreno, scrupolosamente studiate per infondere rigore e stabilità, pur mantenendo reattiva la moto nei cambi di direzione. Obiettivo centrato!
Anche le sospensioni lavorano bene: oltre ad offrire sempre il giusto sostegno, non vanno mai in crisi, neanche su asfalto rovinato o strade polverose. Il controllo è sempre totale. Buona la frenata, orientata più alla modulabilità, che alla potenza assoluta. 
Con le ruote nella polvere, in piedi sulle pedane, si switcha in modalità fuoristrada per escludere l’ABS e aumentare il feeling. La Morini segue docile e precisa i comandi impartiti dal pilota. La mancanza dell’anteriore da 21’’ la sottrae dal gruppo delle crossover con ambizioni off-road “dure e pure”; ma allo stesso tempo - vuoi per l’ottima guidabilità in piedi, vuoi per un’efficace miscela di quote ciclistiche e componentistica - in fuoristrada stacca di netto gran parte della concorrenza diretta.
La trattabilità del motore rende la guida lontano dall'asfalto davvero poco stressante. Chi è agli inizi non si sentirà mai in difficoltà: le perdite di aderenza, quando si affonda il gas, sono sempre controllabili; allo stesso modo, rimane margine di manovra per i più smaliziati, che andranno a cercare la parte alta del contagiri per ottenere reazioni più muscolari. In off-road, la modulabilità della frenata accresce ulteriormente il feeling; quest’ultimo, forse, l’elemento cardine su un mezzo votato, più all’esplorazione, che alla performance assoluta. VOTO: 8

Rapporto qualità/prezzo

Il prezzo di lancio, per la versione con i cerchi a raggi oggetto di questa prova, è di 7.290 euro. A breve, arriverà anche una versione con cerchi in lega a 7.090 euro. Davvero una proposta interessante, per una moto esteticamente accativante e ben costruita: plastiche, assemblaggi e cablaggi sono curati, e la componentistica è di qualità. Un mezzo con cui Morini punta a tornare prepotentemente nel cuore, ma soprattutto nei garage, degli appassionati. VOTO: 8,5

Conclusioni

Bella, avventurosa, versatile e costa il giusto. Moto Morini, con la X-Cape, getta scompiglio nel segmento crossover e lo fa con una all-terrain confidente, efficace e infaticabile. Ottimo lavoro!
VOTO FINALE: 8,3


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