Roma, nuova Ztl Fascia Verde: circa 30mila auto saranno da cambiare

Sono iniziate le installazioni delle telecamere su via Tuscolana. Ora molti romani saranno “costretti” all'acquisto di una nuova vettura per circolare
Roma, nuova Ztl Fascia Verde: circa 30mila auto saranno da cambiare
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La nuova Ztl Fascia Verde di Roma sta “prendendo forma”. Con il provvedimento di Roberto Gualtieri, sono state bandite le auto Euro 0,1,2 a benzina e Euro 1,2, e 3 diesel in molte zone della Capitale, fra cui Via Appia Nuova, via della Magliana, via Laurentina, viale Togliatti e via Tuscolana. Proprio in quest'ultima area in questi giorni sono iniziati i lavori di installazione delle telecamere, i quali rendono la nuova normativa molto più concreta e seria, essendoci – oltre agli agenti di Polizia – un occhio meccanico a fare ulteriori controlli. Il problema arriva però per ben 30mila romani, i quali essendo proprietari di veicoli troppo vecchi per la Ztl, sono costretti a dover cambiare automobile oppure dover parcheggiare molto lontano. Le regole sono regole e per questi cittadini non ci sono molte soluzioni all'orizzonte.

Le polemiche

Oltre ai veicoli già “condannati”, da novembre 2023 se ne aggiungeranno anche altri. Toccherà infatti alle auto diesel Euro 4, mentre lo stesso mese del 2024 saranno coinvolte anche le Euro 3 a benzina. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha commentato così il provvedimento: “Non si è tenuto conto dell’onere che graverà in questo periodo su migliaia di romani. I rincari hanno già dato un duro colpo al portafogli, queste nuove restrizioni andranno a incidere su un settore, quello della mobilità, già oggetto di profondi rincari. In totale, se tutti i romani oggetto delle restrizioni si dovessero trovare tutti insieme di fronte all’acquisto della macchina nuova, dovrebbero sborsare complessivamente più di 700 milioni di euro. Approssimativamente, infatti, per acquistare un’auto è necessaria una somma intorno ai 26 mila euro: la crisi delle materie prime, dai chip alla componentistica, i materiali sempre più rari e costosi hanno determinato uno tsunami nel settore, alterando i listini al pubblico. In dieci anni il costo di un’auto è cresciuto del 44%.

Il problema trasporto pubblico

I divieti sulla circolazione delle vetture sopraelencate sono un vero e proprio problema per il cittadino romano se si considera anche la difficoltà di spostarsi con i mezzi pubblici. Infatti per la metro, gli autobus e i tram l'attesa è molto lunga, senza considerare i numerosi e ricorrenti guasti che coinvolgono spesso e soprattutto la Metro A. Leoluca Russo, presidente regionale di Assoutenti e Nicola Tosti Croce, presidente di Assoutenti Roma, si esprimono a riguardo: “Non è possibile che per una restrizione parziale, che tra l’altro non prevede l’intero territorio della Capitale, a pagare siano i residenti stessi. In aggiunta a ciò, poi, ci sono tutti i disagi del trasporto pubblico romano. Come si può pensare di chiedere ai residenti di evitare di usare l’auto e usare bus e metropolitane che sono continuamente oggetto di disagi e sospensioni del servizio? È necessaria una transizione delle abitudini della mobilità che coinvolga anche il Governo nazionale. I romani non possono pagare per tutti.”

E soprattutto non possono esserci romani di serie A, ancora graziati dal provvedimento, e romani di serie B, che invece dovranno pagare questa “tassa”. C’è chi vive sul Raccordo anulare che per dieci metri di confine rientra in una fascia verde che, in sostanza, non li riguarda. Finché non si migliora e non si potenzia il trasporto pubblico capitolino, oggi disastroso, qualsiasi misura che limita la libertà di circolazione dei cittadini appare eccessivamente sbilanciata e punitiva verso i residenti.

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