Mercato folle ma il Governo ha capito i problemi

La sparizione delle auto in vendita a chilometri zero, la diminuzione delle materie prime e l'aumento dei costi, hanno reso il mercato delle auto a dir poco complicato
Mercato folle ma il Governo ha capito i problemi© EPA
Massimo Ghenzer
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Il 2022 si è concluso ed è stato un anno complicato, con alti e bassi che hanno cambiato radicalmente il mercato dell’auto. Date per acquisito le difficoltà del Covid e la mancanza di forniture adeguate di semiconduttori, rimane il dato concreto che la strategia commerciale delle Case Auto è cambiata profondamente. Per anni oltre il 10% del mercato era formato da auto a km 0. Dei finti usati, immatricolati in anticipo dai concessionari e offerti al mercato con l’idea dell’affare. Il consumatore era invogliato e soddisfatto di acquistare una vettura sostanzialmente nuova ma al prezzo di un usato giovane. Molte giuste critiche a questo terzo mercato si sono susseguite nel tempo. Tuttavia, il terzo mercato era sempre lì, molto vitale anche in Europa ed era la valvola di sfogo all’eccesso di produzione delle fabbriche. Nel 2022 questo mercato è quasi sparito.

I Costruttori con la storia del Covid, dei microchip e dei prezzi in aumento di materie prime, energia e trasporti hanno diminuito la produzione e a loro volta aumentato i prezzi al di sopra del tasso di inflazione. In un momento di lotta alla CO2, questa è risultata una miscela micidiale che ha ridotto del 40% il mercato, non consentendo il rinnovo rapido di vetture vecchie con quelle nuove a basse emissioni. Le vetture elettriche e ibride vendute, non compensano in termini di ridotte emissioni, la perdita di quelle nuove non vendute per il calo del mercato. Leggendo il consuntivo del 2022 i consumatori hanno acquistato ancora molte vetture a benzina e Diesel e l’ibrido leggero, perché meno caro, rispetto all’ibrido pesante e a quello con la spina. L’elettrico venduto è diminuito in volume e quota di mercato rispetto al 2021. Il modello del 2022 non è un modello vincente per tutti. Le Case e i concessionari hanno realizzato profitti record ma i consumatori acquistano molto meno e il parco auto è sempre più vecchio. Il Governo precedente ha gestito una strategia degli incentivi agli acquisti di nuove automobili a singhiozzo, creando ansia e disorientamento e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il nuovo Esecutivo dà segnali di aver capito il cuore del problema. Il nemico è la CO2 non le auto Euro7. E il rinnovo del parco è la priorità.


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