L’elettrico non sfonda perché non conviene

A differenza del Diesel, che liberato dal superbollo, invase il mercato, l'elettrico non decolla nelle vendite. Manca la convenienza?
L’elettrico non sfonda perché non conviene© ANSA
Massimo Ghenzer
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In febbraio il mercato europeo è cresciuto ma è ancora molto distante dai livelli pre-Covid. La spinta mediatica, delle istituzioni e delle Case verso l’elettrico è sempre formidabile ma i risultati ancora non si vedono. Se prendiamo i tre principali mercati: UK, Germania e Francia l’elettrico è intorno al 16%, più o meno il doppio dello scorso anno ma ancora poco. Commisurandolo al parco circolante è del tutto irrilevante. I promotori dell’elettrico a prescindere, tanti ma qualche defezione si comincia a vedere, invece di fare una battaglia ideologica farebbero bene a chiedersi perché non decolla. Il consumatore è più pragmatico di quello che si pensa. Quando decenni addietro gli proposero il Diesel, fu un boom di acquisti. La ragione era semplice, consumava di meno, i motori erano più resistenti e il pieno veniva la metà del benzina.

Così, quando si lanciò un motore di piccola cilindrata, il Diesel divenne molto più venduto del benzina. Alla fine, contano sempre i numeri di vendita. In UK le auto a benzina a febbraio sono state il 43,4% del mercato e l’ibrido il 19,2%. In Germania il benzina è 36,5% e il Diesel il 18,6%. Ma qualcuno si chiede perché il consumatore preferisce ancora i motori a combustione interna invece dell’elettrico? La prima risposta ricalca i motivi dell’esplosione del Diesel di cui sopra. Le elettriche sono molto care, poi c’è l’ansia della riserva: che succedé se vado in riserva? Dove troverò un punto di ricarica e quanto tempo impiego per ricaricare? Qual è il costo di un pieno di energia e quanto semplice è fare un pieno? Per i consumatori più sofisticati poi si pone giustamente il problema delle fonti di energia, rinnovabili o no. Risolviamo tutti questi problemi - ce ne sono anche altri - e lasciamo da parte le spinte ideologiche e vedrete crescere le vendite di auto elettriche, anche se il 100% entro il 2035 rimane su carta


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