Elettrico? Serve un modello di business nuovo

Il modello di prezzi alti e forniture di auto ridotte non è più attuale, le Case devono trovare strade differenti
Elettrico? Serve un modello di business nuovo© LAPRESSE
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La transizione energetica chiede all’industria dell’automobile investimenti enormi in poco tempo. Questo fiuume di denaro deve venire dai progetti e da bilanci che incoraggino il mondo finanziario ad assecondare il cambio di offerta in poco tempo. Il triangolo che si prospetta è: sostenibilità, bilanci, mercato. Per raggiungere il risultato, senza causare problemi economici, sociali e di limitazione della mobilità privata, il modello da porre in essere non si limita ai costruttori ma è ben più ampio. Coinvolge le infrastrutture e la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Le Case stanno cercando nuovi equilibri. Per il momento hanno realizzato progetti record penalizzando il mercato con aumenti di prezzo che hanno ridotto la domanda a livelli di 20-30 anni addietro. Non è possibile continuare con il modello di prezzi alti e forniture di auto ridotte. Il rinnovo dei parchi sarebbe troppo lento e la lotta alla CO2 un insuccesso. Si ipotizza entro pochi anni una mobilità cittadina soltanto elettrica e/o condivisa e una mobilità di medio e lungo raggio fondata inizialmente su endotermico, ibrido ed elettrico e più avanti elettrico e idrogeno. Per raggiungere questo obiettivo, i nodi da sciogliere sono noti, e realizzarli richiede tempo e interventi a pioggia. Il consumatore predilige la mobilità privata, ed evolverla in mobilità condivisa e pubblica richiede un cambiamento culturale di grande portata. Come pure per le iniziative intelligenti in atto da parte dei costruttori per ridurre il numero di vetture circolanti in città, dove il traffico privato è la vera soluzione di mobilità. Gli investimenti da fare debbono passare il vaglio della fattibilità economica ed infrastrutturale se vogliamo far crescere l’elettrico e la mobilità condivisa. L’obiettivo della transizione energetica per il mondo dell’auto è la lotta alla CO2.

Il modello attuale, prezzi alti e scarsezza di offerta, non è la soluzione. Qualcosa di più affine alle esigenze dei consumatori va ricercato, per evitare di consegnare una bella fetta del mercato europeo e della produzione ai cinesi.


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