Concessionari ancora decisivi per vendere auto

I mercati evolvono, con essi le tecnologie e gli interessi dei consumatori. A rimanere costante l'apporto dei concessionari.
Concessionari ancora decisivi per vendere auto
Massimo Ghenzer
2 min

Grandi i cambiamenti e tanta incertezza nel mondo dell’auto. La pandemia ha scatenato cambiamenti profondi che stanno ribaltando il rapporto col consumatore finale. Prezzi aumentati nettamente oltre il tasso di inflzione e mercato in depressione con la perdita di più di mezzo milione di vetture l’anno (quelle che aiuterebbero a ridurre le emissioni medie di CO2). Gli investimenti necessari per passare dall’endotermico all’elettrico sono enormi e i produttori agicono sui proprio sui prezzi per recuperare margini e finanziare la riconversione industriale. Inoltre, si stanno riducendo i margini fissi ai concessionari, sia col tradizionale contratto di concessione che con quello di Agenzia.

Le forniture di auto ridotte durante la pandemia, stanno riprendendo ma non come il mercato vorrebbe. La ricerca di margini ha indotto molte Case a cancellare la produzione delle vetture piccole nei prossimi due anni, mentre quelle cinesi, più avanti nella tecnologia elettrica, si accingono a invadere l’Europa con vetture alla portata del cliente medio. Stanno programmando fabbriche nel nostro continente e senza che le Case europee le contrastino quanto serve. Solo la tecnologia avanzata nella produzione delle batterie potrà aiutare a sfidarli sui volumi per il cliente medio. Al recente incontro di Verona tra i concessionari italiani, c’era incertezza e preoccupazione.

Se le Case credono di poter fare a meno di loro per vendere le auto, dovranno mettere in piedi una rete proprietaria capace di operare senza bilanci in perdita, cosa mai fatta finora e molto improbabile. Le filiali dirette, soprattutto nelle metropoli, danno risultati controversi ed alcuni brand Premium pensano di passare la mano a imprenditori privati. Mentre le Case giapponesi e coreane, non sembrano credere a un mercato dell’auto senza concessionari. La rete italiana è migliorata nel rapporto col mercato e il suo futuro passa attraverso evoluzione dei processi, creazione di uno spirito di squadra e crescita professionale dei singoli addetti, più attenti al cliente finale.


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