Il nodo elettrico? I prezzi più alti dell’inflazione

L’aumento dei prezzi delle auto, ben oltre il tasso di inflazione, che peraltro ha ridotto notevolmente il potere d’acquisto, ha scoraggiato gli utenti interessati a comperare un'automobile nuova
Il nodo elettrico? I prezzi più alti dell’inflazione
Massimo Ghenzer
2 min

Il mercato dell’automobile non si è ancora ripreso al livello pre pandemia. In Italia si immatricolano ogni anno mezzo milione di veicoli in meno, in Europa circa due milioni in meno. Molte le cause di questi numeri. Ovviamente la pandemia stessa, l’ incertezza e confusione dovuta alla condanna del Diesel e dei motori a combustione interna, la scarsa produzione di auto che si è protratta a lungo, la graduale dismissione delle linee di montaggio delle auto piccole e su tutto l’aumento dei prezzi, ben oltre il tasso di inflazione che peraltro ha ridotto notevolmente il potere d’acquisto. Il cliente medio, il più numeroso, è stato ignorato. Era abituato a comperare una vettura tradizionale, spesso dallo stock del concessionario, trattava il prezzo e la consegna era rapida. Ora per la consegna bisogna attendere mesi, il prezzo non è trattabile e soprattutto è molto più caro del periodo pre pandemia.

A questo si aggiunge l’incertezza di cosa comperare. Auto a combustione interna oppure ibride o elettriche: se sceglie l’auto tradizionale teme che poi l’usato sarà notevolmente svalutato, l’ibrido pesante costa, così come l’elettrico che si porta dietro molti problemi di gestione.

Un quadro tutt’altro che favorevole all’acquisto da parte del cliente medio. Da tutte le ricerche che si conducono il consumatore vuole una vettura confortevole, spaziosa e di qualità ma soprattutto economica anche nella gestione e che consumi poco. Questo è richiesto per ogni tipo di auto, anche per l’elettrica. Il consumatore si aspetta di risparmiare con l’elettrica rispetto alle vetture a combustione interna. La qualità delle auto c’è tutta, quello che manca è il prezzo accessibile per ogni tipo di tecnologia. In attesa che si risolva il problema del prezzo, in un modo o nell’altro, i mercati resteranno ben al di sotto del naturale tasso di rinnovo del parco.


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