Cina ed europei un’integrazione da affinare

Importare  vetture concepite per il cliente cinese potrebbe confinare il vantaggio competitivo dei produttori cinesi soltanto sul prezzo basso
Cina ed europei un’integrazione da affinare© EPA
Massimo Ghenzer
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I costruttori cinesi nel 2023 conquisteranno il 3% del mercato europeo. La parte del leone la fa lo storico brand inglese MG di proprietà della cinese SAIC, una delle top 10 aziende automobilistiche del Paese. Le MG erano note per le due posti spider che hanno fatto sognare varie generazioni di appassionati europei. Chi se le poteva permettere era fortunato e godeva di una autovettura unica di stile inconfondibile. Le MG cinesi sono automobili alte e gradevoli, dei Suv di varie dimensioni, lontane chilometri dalle sportive di allora. Abilmente la SAIC ha acquistato il Marchio molto noto e in poco tempo ha primeggiato tra i cinesi nel mercato europeo e quest’anno arriverà a circa 200.000 auto vendute. Il 3% del mercato è una buona piattaforma per i produttori cinesi che si calcola abbiano un costo di produzione di circa il 20% meno dei produttori europei. I cinesi per il momento non hanno fabbriche in Europa e i loro prodotti arrivano direttamente dalla Cina, per mare, con percorrenze di varie settimane. All’aumentare dei volumi, il costo del trasporto e della stock per le sei settimane del trasporto marittimo saranno di impatto sui risultati economici. I cinesi, come negli anni ‘80 e ‘90 i giapponesi, dovranno decidere una strategia di sviluppo prodotto e produzione che sia di accompagno alla crescita delle vendite in Europa.

Produrre in Cina costa meno ma il cliente cinese è più giovane, più tecnologico e meno fedele del cliente europeo. Importare nel nostro continente soltanto vetture concepite per il cliente cinese potrebbe confinare il vantaggio competitivo dei produttori cinesi soltanto sul prezzo basso. I giapponesi il secolo scorso scelsero di produrre in Europa e aprirono dei centri di progettazione e di stile nel nostro continente. Per poter crescere i loro brand nel continente europeo anche i cinesi si dovranno porre il tema di fondo su come stabilire una “affinità” con il cliente e attirarlo, oltre che con il prezzo, anche con gli elementi emotivi e intangibili che distinguono un brand dagli altri. Difficile fare un percorso del genere contando su prodotti concepiti per il cliente cinese. Meglio integrarsi interpretando la cultura automobilistica europea, con una storia di oltre cento anni, mediando le conoscenze e metabolizzandole con il contributo degli esperti locali. Operazione complessa per entrambe le parti ma che non ha grandi alternative.


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